L’incubo
di Will House – Shirley Jackson: una casa infestata o degli inquilini fragili e instabili che si fanno
influenzare dal male?
Buongiorno
Stelline
^_^
Oggi per MOMENTI LIBROSI
( QUI gli altri articoli) un
altro articolo sul libro che ho inserito nella mia lista desideri e che voglio
assolutamente leggere prima o poi!
TITOLO:
L’incubo di Hill House
AUTORE: Shirley Jackson
EDITORE: Adelphy
PAGINE: 233
PREZZO:
€ 12,00 cartaceo; € 6,99 e-book
SINOSSI
Chiunque abbia visto qualche film del
terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà
trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno (giovani coppie,
gruppi di studenti, scrittori alla vana ricerca d’ispirazione) non optino,
prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice – e cioè non escano
dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi
indietro. Bene, a tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo
romanzo di Shirley Jackson – il suo più noto – fornisce una risposta, forse la
prima. Non è, infatti, la fragile, sola, indifesa Eleanor Vance a scegliere la
Casa, dilatando l’esperimento paranormale in cui l’ha coinvolta l’inquietante
professor Montague molto oltre i suoi presunti limiti. È piuttosto la Casa –
con la sua torre buia, le porte che sembrano aprirsi da sole, le improvvise
folate di gelo – a scegliere, per sempre, Eleanor Vance. E a imprigionare
insieme a lei il lettore, che tenterà invano di fuggire da una costruzione
romanzesca senza crepe, in cui – come ha scritto il più celebre discepolo della
Jackson, Stephen King – «ogni svolta porta dritta in un vicolo buio».
"L’incubo di Hill House" è apparso per la prima volta nel 1959.
L’AUTORE
Shirley Jakson
nacque nel 1916 a San Francisco, in California. Fin da bambina soffrì per le
continue critiche, specie sul suo aspetto fisico, rivoltale dalla madre, che
arrivò a definire la figlia un "aborto mancato". Tale conflitto portò
Jackson a isolarsi dai coetanei e a trovare conforto nella scrittura.
Nel 1923 la famiglia Jackson si trasferì a Burlingame, nei sobborghi di San Francisco.
Qui, all'età di 12 anni, la giovane Shirley vinse il suo primo premio
letterario con la poesia The Pine Tree. Nel 1930 la famiglia si
trasferì nuovamente, questa volta a New York, dove la diciottenne Shirley s’iscrisse
alla facoltà di Arti liberali dell'Università di
Rochester. Due anni dopo, nel 1936, si ritirò dagli studi a causa
della depressione. A casa si prefisse di scrivere almeno mille parole al
giorno, abitudine che mantenne fino alla fine della sua vita.
Nel 1937 iniziò a frequentare l'Università di
Syracuse, dove studiò giornalismo, per poi dedicarsi alla lingua e
letteratura inglese. Pubblicò svariati articoli sulla rivista letteraria studentesca
e fondò con Stanley Edgar
Hyman, suo futuro marito, la rivista The Spectre. Jackson
usò la sua posizione come membro del giornale accademico per difendere i
diritti civili degli studenti, denunciando, tra le altre cose, la scarsa
presenza di studenti di colore nella sua università e il degrado degli
studentati. Si laureò nel 1940 in lingua inglese e nello stesso anno sposò
Stanley Hyman, che divenne in seguito un rispettabile critico letterario.
Morì colpita nel sonno da insufficienza
cardiaca, all'età di quarantotto
anni.
E voi stelline, conoscete questo libro?
Lo avete letto? Cosa ne pensate? Mi consigliate l’acquisto? Fatemi sapere nei
commenti!!
Vi mando un bacione e alla prossima!
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danila.salvadei@gmail.com
Ciao! Voglio leggerlo!
RispondiEliminaProverò a cercarlo, ma in versione cartacea. Adoro vedere libri in casa!
Grazie!!
Anch'io adoro i libri cartacei!!
EliminaGrazie per la lettura :*