giovedì 9 novembre 2023

LA CROCIERA DI VIRGINIA WOOLF - RECENSIONE LIBRO 📚

 



Recensione di un libro terminato nel mese di Ottobre e si tratta di LA CROCIERA di Virginia Woolf inerente al mio Percorso di Lettura Woolf ( QUI l'articolo in cui parlo del mio percorso di lettura).


Titolo: La Crociera

Autrice: Virginia Woolf

Genere: Classico

Casa Editrice: Newton Compton

Pagine: 306

Formato: Cartaceo in copertina flessibile

Data di Pubblicazione: 5 dicembre 2017

Titolo Originale: The Voyage Out

Traduttrice: Luciana Bianciardi

Saga/Serie: Auto conclusivo

Mia Valutazione: ★★★


Opera che racchiude le grandi prove narrative a venire, La Crociera è stata definita la "storia di un rito di passaggio", un romanzo di formazione in cui la protagonista s'inoltra in un viaggio - la crociera del titolo, appunto - che è al tempo stesso scoperta della propria identità di donna e d'artista e confronto con il mondo. Primo vero romanzo dell'autrice inglese, scritto e riscritto più volte e accompagnato, nella revisione finale, da un drammatico tentativo di suicidio, anticipa già molti dei motivi che si ritroveranno nella narrativa della maturità: il tema dell'artista e del suo rapporto col mondo, lo scarto tipicamente modernista tra il piano dell'esperienza esterna e quello dell'avventura interiore, l'ironia nei confronti delle convenzioni sociali. Sul piano formale, con La Crociera ha inizio la ricerca intrapresa dalla Woolf per colmare il vuoto lasciato da convenzioni narrative ormai incapaci di esprimere una nuova visione del mondo, e vengono proposte nuove forme d'espressione più idonee a rappresentare la coscienza inquieta del soggetto moderno.


La Crociera è la prima opera narrativa di Virginia Woolf che esce nel 1915 quando l'autrice ha già trentatré anni, in piena Grande Guerra.

In questo romanzo la giovane protagonista, Rachel Vinrace, si affaccia all'età adulta e misura i limiti della propria capacità di azione.

Uno dei temi di questo libro è l'esistenza femminile all'inizio di quello che può essere definito il secolo delle donne, che in Inghilterra si apre nel 1918 con la conquista del suffragio femminile.

La Crociera è la storia di Rachel, orfana di madre che, pur avendo superato la maggiore età ( lei ha ventiquattro anni) non sembra aver trovato una direzione nella vita malgrado la passione per la musica. E' soprattutto un viaggio iniziatico che la conduce dall'isolamento all'incontro con gli altri, dall'immaturità adolescenziale protratta fin oltre i venti anni, alla scoperta dell'amore e della propria individuabilità.

All'interno di questo viaggio se ne delinea un altro, più breve: l'escursione in battello che i personaggi principali compiono nel risalire il fiume nella foresta equatoriale. Viaggio nel viaggio dunque, che si presenta come un percorso a ritroso nel tempo, dal presente a un passato remoto, dalla civiltà a uno stadio primitivo, qual'è quello in cui vivono gli abitanti del villaggio nella foresta. A confronto con loro, liberi e bellissimi, gli inglesi appaiono goffi e "insignificanti".

"Una nave che passava nella notte, l'emblema della solitudine della vita umana, l'occasione per qualche confidenza un po' stramba e per appelli improvvisi alla comprensione."

Questo secondo viaggio, dalle connotazioni simboliche ancora più esplicite e marcate del primo, ha un ruolo essenziale anche nella strutturazione dell'intreccio, perché il testo suggerisce che le febbri che causano la morte della protagonista potrebbero averla contagiata proprio là, nel corso di quel fugace incontro con il primitivo. Forse è stato così. Nessuno lo saprà mai.

Nelle pagine di questo romanzo vengono anticipati i grandi temi della narrativa woolfiana della maturità, dal rapporto tra un uomo e una donna alla focalizzazione su un femminile che risulta sempre centrale nel testo, al tema della morte, a quello dell'artista e del suo rapporto con il mondo.

Il rapporto tra un uomo e una donna ritorna come motivo ricorrente a rappresentarne diverse varianti. C'è l'amore e passione, assoluta e dolorosa, di Rachel e Terence, un sentimento che fa affiorare inconsapevolmente alle labbra di lei la parola "terribile", e che fa scorrere lacrime in apparenza immotivate sul volto di lui.

"Sapevano di non potersi separare, erano uniti per sempre, per quanto potesse essere doloroso e terribile."

L'amore felice sembra essere quello non vissuto, in un romanzo dove gli effetti della realtà su questo sentimento sono spesso distruttivi. Una storia d'amore abbastanza credibile, che si interrompe improvvisamente e tragicamente.

"A volte penso che non riuscirei a sopportare l'idea di dover morire e non veder più le cose belle che mi sono intorno."

Il romanzo racconta della maturazione e della crescita di una ragazza, la narrazione si sviluppa cronologicamente e il testo offre un ritratto delle contraddizioni e delle frivolezze della classe medio-alta, condite con un po' del solito nazionalismo inglese tipico dell'epoca.

Vi è la scelta di non usare mai un punto di vista univoco, ma una combinazione tra un narratore in terza persona e gli interventi in prima persona dei diversi personaggi.

Dal punto di vista oggettivo, La Crociera, ha un contenuto discreto e sicuramente uno stile unico, curato seppur non coinvolgente al cento per cento. L'opera è scritta abbastanza bene, con qualche piccolo refuso non particolarmente fastidioso e vi è una logicità nella conduzione della storia con una discreta caratterizzazione dei personaggi e dialoghi abbastanza efficaci anche se predominano le sequenze descrittive e narrative che rendono il ritmo piuttosto lento.

Ho trovato la storia raccontata nel romanzo sicuramente originale, priva di consueti cliché. Non ha creato in me particolare curiosità o interesse, non mi ha rapito, non ho trovato immedesimazione, qualche piccola condivisione come ad esempio il pensiero di Rachel riguardo la sua camera: "una volta chiusa la porta, Rachel entrava in un posto incantato, dove cantavano i poeti e le cose assumevano le giuste proporzioni" proprio come consideravo la mia camera da ragazza e come considero adesso il mio studio da adulta, un angolino tutto mio dove posso scrivere, ascoltare musica, leggere e dedicarmi al mio "piccolo mondo" che mi dà serenità e calore nel cuore e sopratutto dove mi sento protetta e completamente a mio agio.

Sinceramente non ho amato particolarmente Rachel, non sono riuscita a capirla, non ho provato empatia e non sono riuscita ad immedesimarmi e vivere la storia completamente attraverso i suoi occhi, le sue emozioni e le sue parole, ero estranea e quando questo succede, significa che non sono riuscita ad entrare in simbiosi con il personaggio e non ho sentito la storia diventare parte di me. Non ho riscontrato nessun elemento sconvolgente che abbia stravolto i miei pensieri e anche la storia tra lei e Terence non mi è proprio piaciuta e non mi ha trasmesso alcuna emozione. Il finale l'ho trovato davvero molto triste e mi ha lasciato comunque un po' di amarezza.

"E la vita, che cos'era? Era solo una luce che passa sulla superficie e svanisce, così come lei con il tempo sarebbe svanita, anche se i mobili di quella stanza sarebbero rimasti."


Buona la caratterizzazione dei personaggi, l'autrice si concentra su ciò che pensano e sentono i personaggi riguardo loro stessi e coloro che li circondano. Non mi hanno coinvolto, non ho un personaggio preferito con il quale mi sono immedesimata.

Non ci sono molte informazioni a livello geografico, si menziona un fiume, un "grande fiume", qualche traccia della presenza europea. Buona la descrizione dei luoghi, dettagliata e ricca di particolari.

La narrazione è tenuta abbastanza bene, non mi ha appassionato, anche se l'esposizione dei fatti è un po' noiosa, lenta, anche se originale e logica e non la trovo particolarmente interessante e non ho "visto" la scena mentre leggevo, ero piuttosto estranea e poco coinvolta.