lunedì 28 febbraio 2022

[ RECENSIONE] UNA CASA PER AMANDA DI CAROLYN DAVIDSON – RECENSIONE LIBRO 📚

 



Buongiorno Stelline ^_^

Oggi vi parlo di un libro del genere romance (che ogni tanto amo leggere) di una serie che acquistavo spesso tantissimi anni fa e mi sono prefissata di leggerne uno (di questo genere) al mese in modo da smaltire la mia lista di libri romance da leggere ancora, quei libretti che ho nella mia libreria da secoli ormai e che ancora non ho letto.

Sto parlando della serie I Grandi Romanzi Storici pubblicati dalla Harlequin Mondadori e il libro che vado a recensire quest’oggi è quello letto nel mese di Febbraio e s’intitola UNA CASA PER AMANDA di Carolyn Davidson.




Titolo: Una casa per Amanda

Autrice: Carolyn Davidson

Editore: Harlequin Mondadori Spa

Edizione: I Grandi Romanzi Storici

Data Pubblicazione: Agosto 2004

Titolo Originale: Tempting a Texan

Traduzione: Laura Lunardi

Genere: Romanzo Rosa

Texas 1897

Nicholas Garvey, ricco banchiere di Collind Creek, apprende da un telegramma di essere stato nominato tutore di una bambina di cinque anni, figlia di una sorella che lui non aveva mai sospettato di avere. Non ha neanche il tempo di riprendersi dalla sorpresa, che la piccola Amanda si presenta nel suo ufficio accompagnata da una donna molto bella, Carlinda Donnelly.

Per lui, scapolo che non ha mai seriamente pensato al matrimonio, la sola idea di doversi occupare di una bambina è inconcepibile ma memore della propria difficile infanzia decide di dare ospitalità alle nuove arrivate, almeno fino a quando non troverà una soluzione che gli consenta di continuare la vita di scapolo che ama tanto. Solo che non ha fatto i conti con la dolce Lin, che da subito suscita in lui desideri insospettati.




Carolyn Davidson sposata con il ragazzo del cuore del liceo, quest’autrice americana ha sempre amato scrivere, tant’è vero che fin da bambina inventava storie per quando sarebbe diventata madre e nonna. Ha, infatti, sei figli e un forte senso di responsabilità sia nella vita sia nel lavoro.





Una casa per Amanda di Carolyn Davidson è un romanzo rosa della serie I Grandi Romanzi Storici edito dalla Harlequin Mondadori ambientato nel Texas nel 1897.

Dopo aver letto la trama, mi sono sorte alcune domande, cui, ogni volta e per ogni libro, mi auguro di trovare le risposte durante la lettura del romanzo stesso e quando questo succede, vuol dire che sono stati esauriti i fili narrativi.

Chi è Nicholas Garvey? E’ il protagonista della storia. Il ricco banchiere di Collins Creek che riceve all’improvviso un telegramma dove gli viene comunicato di essere stato nominato tutore della figlia di cinque anni di sua sorella. Ma chi è la sorella di Nicholas? Una donna di cui apprende solo ora l’esistenza, dopo la sua morte, la quale affida a lui la crescita della sua bambina e che lui non riesce a considerare di allevare una bambina, attività che si contrappone al suo stile di vita da scapolo e libertino.

Amanda, è lei la dolcissima bambina di cinque anni con occhi dello stesso colore dello zio e dai capelli scuri e ondulati, accompagnata da una giovane donna dai capelli rossi e profondi occhi castani di nome Carlinda Donnelly. La donna era molto amica della madre di Amanda ed è molto legata alla piccola, tanto da accompagnarla nel paesino, a nord di Dallas, in cui vive il banchiere, un posto dove regnano la pace e la tranquillità. Linnie, così viene chiamata dalla bambina e successivamente dallo stesso Nicholas, ha qualcosa di raffinato in lei, e la sua voce ha un’inflessione colta e istruita.

Linnie subisce fin da subito il fascino dell’uomo, nonostante l’impressione iniziale non sia stata delle migliori. Definirlo bello non basta, sicuramente un aspetto autoritario, sicuro di sé e carismatico; con occhi azzurri limpidi e intensi.

“Sarebbe stato per lei un avversario temibile, lo sapeva bene”.

Una voce molto profonda e raffinata, ma con un sottotono di forza che faceva capire quanto potesse essere terribile come nemico.

Sinceramente la prima parola che mi è venuta in mente, dopo che Nicholas si rende conto di provare fin da subito una certa attrazione nei confronti di Linnie, è ridicolo, non mi ha suscitato alcun coinvolgimento questo suo sentire interiore per lei e le parole che usa nei suoi confronti.

“In quel preciso momento Nicholas si rese conto di come i pantaloni che indossava gli fossero improvvisamente diventati troppo stretti, una sorta di prigione in cui la sua prorompente virilità era impietosamente compressa. Si tolse il cappello e se lo portò davanti, come a nascondere la prova dei suoi cattivi pensieri.”  Passaggio per nulla romantico o che abbia suscitato interesse o coinvolgimento, se non una risata per la banalità del pensiero!)

Nicholas riesce a convincere la donna a rimanere nella sua casa ma, nel frattempo, a New York, abbiamo il cattivo della storia Vincent Preston (il tipo d’uomo che non si vorrebbe mai incontrare), il socio del padre di Amanda, un uomo alto, dall’aspetto sinistro, astuto e molto duro il quale trama il rapimento della piccola Amanda e della sua bambinaia.

Non ho trovato il modo di pensare e di comportarsi di Nicholas romantico, anzi:

“Aveva davanti a sé due giorni interi per cercare di attirarla nella sue rete”. Ho trovato davvero brutta questa espressione, si capisce cosa intende per “cercare di attirarla nella rete”…Ho trovato questo pensiero un po’ fastidioso e ha perso un po’ di fascino che esercitava su di me all’inizio.

Ho trovato tenero e dolce il rapporto tra Amanda e Nicholas, molto carini quando sono insieme e la crescita del loro affetto mi è piaciuta tanto, il punto che più ho amato della storia e che non me la fa bocciare completamente.

“Quando aveva in braccio la piccola, tendeva a dimenticarsi del mondo intero.”

Nessun coinvolgimento e nessun cuore in palpitazione per la storia tra Nicholas e Linnie, non mi piacciono come coppia, non mi hanno fatto vivere le loro emozioni, nonostante un pensiero di Nicholas mi sia piaciuto e mi abbia suscitato tenerezza (l’unica volta che me l’ha fatta sentire). “Lin aveva già guadagnato l’ingresso a una parte del suo animo che Nicholas aveva custodito e protetto attentamente per più di vent’anni.”

Codarda è uno degli aggettivi che ho associato a Linnie, mi ha innervosito in molte parti e alcune sue azioni le ho trovate superficiali e frettolosi.

Una casa per Amanda è scritto in terza persona e troviamo uno stile vivace, essenziale, di registro quotidiano, semplice e principalmente colloquiale, dal ritmo narrativo rapido e i personaggi, piacevoli o meno, ben caratterizzato, che creano figure abbastanza concrete. Purtroppo non ho trovato immedesimazione, condivisione e non ho trovato grande empatia con nessuno di loro, non ho amato o odiato nessuno in particolare e questo mi ha portato a non sentirmi particolarmente coinvolta nella storia, nonostante sia stata una lettura comunque piacevole e carina, ma nulla mi ha suscita sorpresa o particolare emozione.

Un romanzo non particolarmente interessante e nemmeno avvincente, sicuramente non noioso ma poco stimolante, carino, dallo stile semplice, scritto bene, dove vi è, oggettivamente parlando una logicità nella conduzione della storia e una buona caratterizzazione dei personaggi anche se l’interlocuzione l’ho trovata a volte banale e alcune parti poco approfondite. La storia non è particolarmente originale e un po’ scontata, non coinvolgente e nemmeno intensa che non mi ha lasciato nulla una volta conclusa la lettura. Nessun colpo di scena o altro, tutto molto prevedibile, ma semplice, delicata la storia, scorrevole la lettura e molto leggera.



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Anche questa recensione di Una casa per Amanda di Carolyn Davidson finisce qui. Chi di voi ha letto questo romanzo? Cosa ne pensate? V’incuriosisce? Leggere romanzi di questo genere? Aspetto i vostri commenti!

Vi mando un bacione e alla prossima!


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