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TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL’AZZURRO MARE D’AGOSTO RECENSIONE FILM


Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto: L’impossibilità di modificare l’andamento delle cose dal singolo.




Buongiorno Stelline ^_^

Ormai l’estate è agli sgoccioli e come non pensare al mare grazie all’ultimo film che ho visto proprio qualche sera fa e dove lo sfondo principale è appunto una distesa d’acqua azzurra e meravigliosa.



Titolo: Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Regista: Lina Wertmuller

Genere: Commedia, drammatico e sentimentale.

Anno: 1974

Distribuzione: Medusa Film










Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto è un film del 1974 scritto e diretto da Lina Wertmuller.

La protagonista è Raffaella Pavone Lanzetti, una ricca borghese anticomunista che passa le sue vacanze nel mediterraneo su uno yacht insieme a suo marito e ai suoi ricci e viziati amici.

Durante la crociera non fa altro che rimarcare il proprio rango sociale elevato e umiliando ogni volta i suoi sottoposti, tra cui Gennarino Carunchio, un rozzo marinaio siciliano comunista, che nutre sentimenti d’insofferenza e disprezzo per i turisti ricchi e arroganti, ma che deve servire per sopravvivere.

Durante un improvviso guasto al motore su un gommone, dove si trovano Gennarino e la ricca padrona, si ritrovano naufragati su un’isola deserta e qui i ruoli s’invertiranno, costringendo così la ricca Raffaella a diventare schiava del marinaio Gennarino e qui dopo un inizio violento e al quanto insopportabile per convivere, ecco che i tra i due scoppia la passione e s’innamorano pazzamente l’uno dell’altra.



Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto, è una storia, dove il tema è quello dell’onore e un’opera fortemente ironica, che attraverso la diversità dei due personaggi, diventa metafora non solo nei contrasti tra classi sociali e credo politici ma anche della condizione interna della società. Sono davvero tanti i temi condensati in questo film, ma l’esito è lo stesso, ossia l’impossibilità di modificare l’andamento delle cose nonostante dentro l’anima e il cuore si vorrebbe fortemente.

In Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto, troviamo il meridionale Gennarino che è trattato come uno schiavo dalla milanese “cafona e che se la tira” Raffaella fino a quando il marinaio schiavo si ribella al trattamento subito e si “vendica” della padrona. Il meridionale e la milanese sono i perfetti stereotipi di due modi d’intendere la comunità, la società, l’uomo, la donna, l’essere umano, l’Italia durante quegli anni fortemente caratterizzati dalla diversità di vita, di classe sociale e di sesso.


Personalmente non avevo mai avuto voglia in tutti questi anni di vedere questo film proprio perché, vedendo spezzoni dello stesso in cui lui picchiava la donna (non sapevo cosa succedesse) mi sono sempre rifiutata di vederlo proprio per quei gesti che trovavo estremi. Fino alla sera in cui mi sono imbattuta su un canale del digitale terrestre e stava iniziando proprio questo film e così senza quasi volerlo mi sono ritrovata a seguire la storia e sentirmi completamente immersa dalle atmosfere e dalle vicende che via via si susseguivano. E’ vero ho riso tanto in questo film ma allo stesso tempo mi sono ritrovata a quel periodo della nostra Italia dove le differenze sociali e anche il ruolo della donna meridionale e l’uomo fossero così delineate e marcate e quindi a trovarmi un po’ scossa dalla volgarità di certe parole nei confronti della donna stessa (pur avendo lei all’inizio offeso in modo arrogante e cattivo lo stesso uomo) e per il maschilismo estremo che non si è limitato a essere tale ma che sfocia anche nella più diretta misoginia; forse giustificata visto il trattamento subito in barca, ma di sicuro non lascia indifferente la rivolta di Gennarino nei confronti della ricca Raffaella.

Nonostante tutto però la passione e l’amore che nasce tra i due personaggi completamente opposti mi ha coinvolto e appassionato, provocandomi costantemente un contrasto di emozioni, dalla rabbia, alla commozione e alla tristezza finale.

I due attori li ho trovati semplicemente stupendi, bravissimi, dove troviamo una perfetta e bellissima Mariangela Melato che è l’emblema dell’alta aristocrazia snob, e Giancarlo Giannini assolutamente affascinante e sbalorditivo. Entrambi regalano un’ottima interpretazione dei loro personaggi, assolutamente perfetti insieme che mi hanno conquistato e coinvolto al cento per cento portandomi a un finale che mi aspettavo ma che speravo diverso!


Bellissimo il mare sardo, sfondo meraviglioso per una storia così intensa, particolare e travolgente e la colonna sonora di Piero Piccioni è travolgente, romantica e perfetta per accompagnare le scene di questo straordinario film.



 “Mare traditore, che mi fosti amico un tempo e poi mi camminasti sopra il cuore”





Se non lo avete ancora visto, recuperatelo perché è un bel film che oltre ad avere una storia d’amore tra due personaggi contrapposti fa anche riflettere tantissimo su certe tematiche, affrontate benissimo all’interno di questo film.








E voi stelline lo avete visto questo film? Cosa ne pensate? Aspetto come sempre le vostre opinioni nei commenti!

Vi mando un bacione e alla prossima!



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Commenti

  1. Non l'ho mai visto perchè lei non mi è mai piaciuta ma la tua recensione mi ha fatto venir voglia di dargli una possibilità!
    Magari la prossima volta lo proverò a guardare.
    Ciao
    Antonella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dagliela Antonella! Anch'io non l'avevo mai visto per le poche scene viste e che non mi piacevano...ma visto quasi per caso l'ho rivalutato!!
      Prova!

      Elimina

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