lunedì 11 maggio 2020

L’ORSO E L’USIGNOLO DI KATHERINE ARDEN RECENSIONE


L’Orso e L’Usignolo – Katherine Arden: Un romanzo meravigliosamente complesso, dall’atmosfera folcrotistica russa magica che sembra una favola; la storia di Vasja, una giovane donna che si ribella ai limiti imposti dalla sua cultura.





Buongiorno mie carissime Stelline ^_^
La giornata si tinge di Fantasy e vi propongo, infatti, la mia recensione di un romanzo letto nel mese di Aprile e si tratta de “L’Orso e L’Usignolo” di Katherine Arden trovata nella Dreamer Whale Box scorsa ( QUI il video in cui ne parlo).


L’orso e L’Usignolo

Katherine Arden

EditoreFanucci Editore

Anno Copyright: 2016
Titolo Originale: The Bear and the Nightingale
Traduzione: Maria Teresa de Feo
Pagine: 294
Prezzo di copertina: € 18,00
Genere: Fantasy
Serie: La Notte dell’ Inverno ( Primo libro)
Trama: In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisia e ai suoi fratelli Kolja e Alesa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto le storie del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisia, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finchè la sua matrigna e un prete da poco giunto al villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le culture non danno più i frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisia è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini.








Premetto che “L’Orso e L’Usignolo” è stato un romanzo meraviglioso, a mio modesto parere e un’edizione ben curata e di cui balza subito all’occhio la bellissima cover che crea subito magia, tepore, calore fin dal primo sguardo. Una copertina che rappresenta benissimo la magia, la fiaba raccontata all’interno del romanzo, una cover intrisa di magia che ho amato tantissimo e profondamente fin dalla prima volta che la vidi all’interno della Dreamer Whale Box. Una cover che ha mantenuto la veste grafica dell’originale e assolutamente rappresentativa della storia contenuta.

Un’edizione ben curata, buona la traduzione, nessun refuso o errore presente. Uno stile assolutamente interessante, evocativo e a volte fiabesco con un’atmosfera magica. Una bravura stilistica indiscussa che non lascia spazio ad alcuna interpretazione, il linguaggio è ricco e predominano sicuramente le sequenze descrittive, narrative che portano comunque a un ritmo di lettura denso e mai noioso, al contrario, ti ritrovi completamente immerso nella lettura e non vorresti mai smettere di leggere talmente sia scorrevole e interessante il contenuto, assolutamente mai banale ma estremamente coinvolgente e interessante!

 L’Orso e L’Usignolo è ambientato nella Russia medievale, in un periodo invernale, completamente immerso nel gelo e nel freddo, dove ben nascosta all’interno di una foresta, abbastanza oscura e quasi inquietante, c’è una casa popolata da una famiglia molto numerosa: marito e moglie con quattro figli e in arrivo un quinto, infatti, la donna, Marina, è di nuovo incinta. Un parto alquanto difficile e nel periodo della gravidanza, tutti e soprattutto la sua balia, che vive in casa con loro, cerca di convincerla a sbarazzarsi nel bambino che porta in grembo, perché secondo lei, troppo esile, magra e cagionevole per portare a termine una gravidanza in quel gelido inverno. Marina però non demorde e continua imperterrita a portare avanti la gravidanza, convinta che dentro di sé abbia una bambina davvero speciale e non ascoltando nessuno, porta a termine il parto ma questo la porterà a perdere la vita dando alla luce proprio una bambina, Vasilisia chiamata da tutti Vasja.
Il padre, dopo la morte dell’amata moglie, sarà costretto a risposarsi per dare ai suoi figli e soprattutto a Vasja, una madre che la aiuti a crescere.  Sposerà una donna legata alla famiglia del Gran Principe di Mosca, la quale porterà all’interno della famiglia, già numerosa, un’altra figlia che si legherà moltissimo a Vasja.

Vasja, una bambina davvero speciale, proprio come pensava Marina, e anche la sua balia se ne renderà conto. A soli sei anni si perderà nel bosco e vedrà un uomo molto strano, molto simile a un mostro con un occhio solo che sembra quasi attirarla a sé ma è salvata da un altro uomo misterioso, dai capelli neri, di carnagione bianca e con due occhi chiarissimi su una bellissima cavalla bianca.
Da quel momento la vita di Vasja cambierà: da una parte ci sarà un talismano e dall’altra la sua grande capacità di vedere gli spiriti e di comunicare sia con loro sia con i cavalli. Infatti, Vasja riesce a vedere tutti gli spiriti, quello della casa, quello del lago, degli alberi, della stalla etc… Questa sua capacità però la porterà a essere additata da molte altre persone come una strega, una persona strana e posseduta da un demone e crescerà con molta difficoltà in questo mondo e a complicare ulteriormente le cose sarà l’arrivo di un prete nel villaggio che vuole salvare le anime della città ma soprattutto salvare Vasja e la sua matrigna.

La vita di Vasja non sarà per niente facile, avrà a che fare con spiriti, con una famiglia che da una parte le vuole bene, ma dall’altra vista come una ragazzina strana e selvaggia, avrà a che fare con il prete, di nome Kostantin, e con Morosko, il re dell’Inverno che l’ha salvata nel bosco e con L’Orso il fratello mostruoso dall’occhio solo di Morosko.

Una storia davvero intrigante e in questo primo libro conosceremo e, a mio avviso ameremo, a fondo Vasja da bambina fino ai suoi quindici anni e una storia che andrà scoperta piano piano, pagina dopo pagina, immergendosi completamente nella vicenda e in questo magico mondo e molto suggestivo.

Personalmente non ho trovato alcun difetto nella storia e nello sviluppo della stessa. Uno stile che ho trovato scorrevole, ma allo stesso non semplicissimo: ricco di descrizioni, termini aulici, magia, suggestione tutto narrato in modo poetico, evocativo e sensoriale che può sembrare lento ma a mio avviso tutto ben costruito che ti coinvolge fin dalle prime righe!

Meraviglioso è anche il world building, creato magistralmente dall’autrice, un’ambientazione a dir poco ammaliante e senza accorgersi ci si ritrova in questa Russia medievale, circondati dalla foresta e personalmente ho vissuto e visto tutto ciò che Vasja vedeva e percepiremo tutto l’ambiente creato anche attraverso gli altri personaggi, tutti con le loro caratteristiche individuali!

L’Orso e L’Usignolo è scritto in terza persona e i personaggi sono tutti meravigliosi, costruiti in modo eccellente, ben caratterizzati in grado di dare vita a figure concrete e distinte e vi assicuro, nonostante i tanti personaggi presenti all’interno della storia, non c’è alcuna confusione tra di loro perché ognuno ha il suo carattere, il suo modo di fare che è impossibile non distinguerli e non saperli riconoscere e “vedere” attraverso un quadro psicologico chiaro, preciso e concordante.
I dialoghi non sono per nulla banali o superficiali, ma al contrario, si accordano perfettamente con il contesto e vanno sicuramente a incidere sull’emozione che nasce e cresce a ogni pagina fino all’ultima riga.

Ne L’Orso e L’Usignolo ho amato tutti i personaggi, tutti ben caratterizzati, ben distinti e ognuno con la propria personalità, i miei preferiti sono sicuramente Vasja, che trovo buona, coraggiosa e con la quale ho sentito un’empatia magica e particolare fin dal primo momento. Mi sono identificata, immedesimata in lei e ho vissuto con lei ogni singolo momento della storia, percependo i suoi sentimenti e riuscendo a vedere e sentire ciò che vedeva lei. Sicuramente Vasja è la mia preferita ma non nego che mi ha molto incuriosito e affascinato Morosko, con questa sua aria misteriosa ma allo stesso tempo conturbante che mi ha messo la voglia e la curiosità di scoprire cosa succederà tra lui e Vasja, quale rapporto si creerà e mi piace questo suo essere “protettivo” nei suoi confronti e voglio proprio leggere di loro nel secondo libro!

Mentre il personaggio che ho “odiato” è Anna, la matrigna di Vasja e il suo modo di trattarla e anche Kostantin, il prete, non mi ha convinto e non mi piace, anche se all’inizio mi affascinava. Staremo a vedere anche per lui cosa succederà nel secondo libro.

Una storia davvero stupenda, scritta bene, con un bellissimo contenuto fiabesco che porta a un finale con grandi colpi di scena e che ti lasciano una curiosità verso il proseguimento della storia e sinceramente ho avuto bisogno di qualche giorno per assorbire la storia e potermi dedicare a un’altra storia e un altro libro. Quando succede, questo vuol dire che il libro mi ha proprio coinvolto e appassionato e quindi non posso che considerarlo un ottimo libro, da inserire tra i miei preferiti e non vedo l’ora di continuare la lettura della saga!






Katherine Arden classe 1987, è nata a Austin e attualmente risiede nel Vermont. Dopo il liceo ha trascorso un anno a Mosca, prima di frequentare il Middlebury College e laurearsi in russo e francese. Con il suo romanzo d’esordio, L’Orso e L’Usignolo, primo capitolo della trilogia La notte dell’inverno, fa il suo esordio nel catalogo Fanucci.











Stelline, cosa ne pensate? Spero di avervi incuriosito e fatto venir voglia di leggere questo libro, se amate il fantasy, le favole e la loro atmosfera, non posso che consigliarvi la lettura di questo libro! Se lo avete già letto, fatemi sapere cosa ne pensate e se avete già letto anche il secondo della saga! Ditemi tutto nei commenti!

Vi mando un bacione e alla prossima!



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