martedì 11 giugno 2019

CARRIE di STEPHEN KING RECENSIONE


Carrie – Stephen King: Carrie ti entra nell’anima, ne senti la sofferenza e diventi con lei da vittima a carnefice… una lettura intensa e terrificante.



Buongiorno Stelline ^_^
Oggi per MOMENTI LIBROSI ( QUI gli altri articoli della rubrica) vi parlo di un libro che ho terminato qualche giorno fa.


TITOLO: Carrie

AUTORE: Stephen King

EDITORE: Bompiani

EDIZIONE: I Grandi Tascabili

ANNO: 1974

TITOLO ORIGINALE: Carrie

TRADUZIONE: Brunella Gasperini

PAGINE: 174

GENERE: Horror

PREZZO DI COPERTINA: £ 12.500 ( ora cartaceo € 10,20)






Carrie è un’adolescente che vive nella piccola cittadina di Chamberlain nel Maine, con la madre. Carrie non è una ragazzina come tutte le altre, infatti, è “telecinetica”, ossia ha la capacità di muovere le cose e commettere atti con la sola forza del pensiero. La prima volta che questo potere in Carrie si manifestò, fu quando lei aveva solo tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Per il resto della sua infanzia, rimase represso, come ogni istinto di Carrie, da una madre pazza e sadica che atterrisce la ragazza con l’idea costante del peccato carnale e ritiene che il “potere” di Carrie, non sia altro che una maledizione e soprattutto che un evidente dono del diavolo. Ma un giorno, dopo uno scherzo malvagio inferto dai compagni di scuola che la deridano e la fanno beffe di tutti gli scherzi e insulti, l’equilibrio troppo a lungo controllato e sofferto si spezza e la goffa, la diversa, l’innocente, disarmante e innocua Carrie, userà il suo potere per vendicarsi di tutti quelli che l’hanno sempre derisa, e questo potere non potrà far altro che portare distruzione, morte e orrore in tutta la città.
 Carrie, una ragazza tozza, con foruncoletti sul collo, sulla schiena e sui glutei. I capelli bagnati, senza colore, le si appiccicavano pesantemente sulla faccia, e lei se ne stava lì, la testa un po’ piegata in avanti, lasciando che l’acqua le rotolasse via dalla pelle. Sembrava, ed era, l’agnello sacrificale, il bersaglio perpetuo, vittima indifesa di ogni sorta di tiri mancini, di tranelli e scherzi spietati.



Carrie è il primo libro di Stephen King, un autore che adoro e di cui ho letto tanti suoi libri ma che ho deciso di riprendere in mano le sue vecchie storie, partendo proprio dal suo primo volume pubblicato tantissimi anni fa e di cui avevo letto la storia quando ero adolescente e vi dirò… sono molto felice di averlo riletto perché la prima volta che lo lessi non lo apprezzai come in questa seconda lettura e soprattutto fatta a un’età un po’ più matura e cogliendo certi aspetti davvero importanti che allora non avevo colto considerando Carrie un vero e proprio mostro ma sbagliando, nonostante la sua conclusione, come non capire lo stato d’animo della ragazza? Come non sentirne il dolore, le umiliazioni, il disprezzo dei compagni di scuola solo perché una ragazzina chiusa, “ignorante” su alcuni aspetti dell’essere femmina ( non per colpa sua ma per una madre che non ha mai parlato con lei perché ossessionata dal peccato carnale e dalle sue credenze) e una ragazzina “diversa” sotto molti aspetti della vita?

Come non identificarsi in Carrie. Chi non è mai stato preso in giro a scuola? Chi non è stato bullizzato in qualche modo? Per fortuna non prese in giro pesanti e i miei compagni di classe non erano così cattivi come quelli descritti nel romanzo di Stephen King. Gli studenti presenti in questa storia sono veramente cattivi, i quali hanno gesti e comportamenti davvero terribili nei confronti di una loro coetanea. Io ho veramente sofferto con Carrie, ne riuscivo a percepire il dolore, la frustrazione, l’umiliazione e tante volte mi sono sentita completamente lei, ho provato emozioni davvero intense.

Carrie è un personaggio complesso ma molto coinvolgente, da vittima diventa carnefice e a un certo punto ti ritrovi con lei a vendicarti di tutto il dolore subito (certo un po’ troppo) ma io non sono riuscita a condannarla completamente, anche perché non sono solo le prese in giro e le cattiverie dei compagni, ma anche a casa non vive tranquilla con una madre malata di testa, una fanatica religiosa, cattiva che maltratta la figlia sia a livello fisico sia a livello mentale e spirituale perciò la povera ragazzina non ha pace e tranquillità in nessun angolo del mondo se non nella consapevolezza di avere un potere particolare che può proteggerla e allo stesso tempo renderla terrificante e spietata.

Stephen King è davvero uno scrittore unico, con un’identità davvero unica e sorprendente, con il suo modo di scrivere così meraviglioso, questo suo modo di raccontare (fin dal primo libro) che ti coinvolge, ti fa entrare in simbiosi con i suoi personaggi e ti catapulta in un modo particolare e sei travolto dalle emozioni che la storia ti suscita e l’identificazione (in questo caso con Carrie) è inevitabile. Il suo linguaggio è ricco, il suo ritmo rapido, veloce ma che ti trasmette tanto e ti porta a vivere completamente la storia che lui ti sta narrando. Mentre leggi sei consapevole che la storia non avrà un lieto fine, ma non riesci a fermarti, ti prende, t’incuriosisce e non riesci a staccarti dalla lettura, come se Carrie ti fosse entrata nell’anima e vivi ogni istante con lei, senti il suo dolore e ti sconvolgi quando sei con lei al momento della sua spietata vendetta e sei con lei fino all’ultima pagina del romanzo e anche oltre, infatti, per giorni ho continuato a pensarci e ancora adesso Carrie è sempre lì presente e un personaggio che non riesco a lasciar andare completamente.





Ecco stelline questa era la mia personale recensione sul romanzo Carrie di Stephen King. Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? Fatemi sapere nei commenti le vostre opinioni!

Vi mando un bacione e alla prossima!




Se vuoi vedere le altre Recensioni dei libri che ho letto clicca QUI


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