Carrie
– Stephen King: Carrie ti entra nell’anima, ne senti la sofferenza e diventi
con lei da vittima a carnefice… una lettura intensa e terrificante.
Buongiorno
Stelline
^_^
Oggi per MOMENTI LIBROSI
( QUI
gli altri articoli della rubrica) vi parlo di un libro che ho terminato qualche
giorno fa.
TITOLO:
Carrie
AUTORE:
Stephen King
EDITORE:
Bompiani
EDIZIONE:
I Grandi Tascabili
ANNO:
1974
TITOLO
ORIGINALE: Carrie
TRADUZIONE:
Brunella Gasperini
PAGINE:
174
GENERE:
Horror
PREZZO
DI COPERTINA: £ 12.500 ( ora cartaceo € 10,20)
Carrie è un’adolescente che vive nella
piccola cittadina di Chamberlain nel Maine, con la madre. Carrie non è una
ragazzina come tutte le altre, infatti, è “telecinetica”, ossia ha la capacità
di muovere le cose e commettere atti con la sola forza del pensiero. La prima
volta che questo potere in Carrie si manifestò, fu quando lei aveva solo tre
anni, dopo il primo choc della sua vita. Per il resto della sua infanzia,
rimase represso, come ogni istinto di Carrie, da una madre pazza e sadica che
atterrisce la ragazza con l’idea costante del peccato carnale e ritiene che il
“potere” di Carrie, non sia altro che una maledizione e soprattutto che un
evidente dono del diavolo. Ma un giorno, dopo uno scherzo malvagio inferto dai
compagni di scuola che la deridano e la fanno beffe di tutti gli scherzi e
insulti, l’equilibrio troppo a lungo controllato e sofferto si spezza e la
goffa, la diversa, l’innocente, disarmante e innocua Carrie, userà il suo
potere per vendicarsi di tutti quelli che l’hanno sempre derisa, e questo
potere non potrà far altro che portare distruzione, morte e orrore in tutta la
città.
Carrie, una ragazza tozza, con
foruncoletti sul collo, sulla schiena e sui glutei. I capelli bagnati, senza
colore, le si appiccicavano pesantemente sulla faccia, e lei se ne stava lì, la
testa un po’ piegata in avanti, lasciando che l’acqua le rotolasse via dalla
pelle. Sembrava, ed era, l’agnello sacrificale, il bersaglio perpetuo, vittima
indifesa di ogni sorta di tiri mancini, di tranelli e scherzi spietati.
Carrie
è il primo libro di Stephen King, un
autore che adoro e di cui ho letto tanti suoi libri ma che ho deciso di riprendere
in mano le sue vecchie storie, partendo proprio dal suo primo volume pubblicato
tantissimi anni fa e di cui avevo letto la storia quando ero adolescente e vi
dirò… sono molto felice di averlo riletto perché la prima volta che lo lessi
non lo apprezzai come in questa seconda lettura e soprattutto fatta a un’età un
po’ più matura e cogliendo certi aspetti davvero importanti che allora non
avevo colto considerando Carrie un vero e proprio mostro ma sbagliando,
nonostante la sua conclusione, come non capire lo stato d’animo della ragazza?
Come non sentirne il dolore, le umiliazioni, il disprezzo dei compagni di
scuola solo perché una ragazzina chiusa, “ignorante” su alcuni aspetti
dell’essere femmina ( non per colpa sua ma per una madre che non ha mai parlato
con lei perché ossessionata dal peccato carnale e dalle sue credenze) e una
ragazzina “diversa” sotto molti aspetti della vita?
Come
non identificarsi in Carrie. Chi non è mai stato preso in giro a scuola? Chi
non è stato bullizzato in qualche modo? Per fortuna non prese in giro pesanti e
i miei compagni di classe non erano così cattivi come quelli descritti nel
romanzo di Stephen King. Gli studenti presenti in questa storia sono veramente
cattivi, i quali hanno gesti e comportamenti davvero terribili nei confronti di
una loro coetanea. Io ho veramente sofferto con Carrie, ne riuscivo a percepire
il dolore, la frustrazione, l’umiliazione e tante volte mi sono sentita
completamente lei, ho provato emozioni davvero intense.
Carrie
è un personaggio complesso ma molto coinvolgente, da vittima diventa carnefice
e a un certo punto ti ritrovi con lei a vendicarti di tutto il dolore subito (certo
un po’ troppo) ma io non sono riuscita a condannarla completamente, anche
perché non sono solo le prese in giro e le cattiverie dei compagni, ma anche a
casa non vive tranquilla con una madre malata di testa, una fanatica religiosa,
cattiva che maltratta la figlia sia a livello fisico sia a livello mentale e
spirituale perciò la povera ragazzina non ha pace e tranquillità in nessun
angolo del mondo se non nella consapevolezza di avere un potere particolare che
può proteggerla e allo stesso tempo renderla terrificante e spietata.
Stephen King è davvero uno scrittore unico, con un’identità
davvero unica e sorprendente, con il suo modo di scrivere così meraviglioso,
questo suo modo di raccontare (fin dal primo libro) che ti coinvolge, ti fa
entrare in simbiosi con i suoi personaggi e ti catapulta in un modo particolare
e sei travolto dalle emozioni che la storia ti suscita e l’identificazione (in
questo caso con Carrie) è inevitabile. Il suo linguaggio è ricco, il suo ritmo
rapido, veloce ma che ti trasmette tanto e ti porta a vivere completamente la
storia che lui ti sta narrando. Mentre leggi sei consapevole che la storia non
avrà un lieto fine, ma non riesci a fermarti, ti prende, t’incuriosisce e non
riesci a staccarti dalla lettura, come se Carrie ti fosse entrata nell’anima e
vivi ogni istante con lei, senti il suo dolore e ti sconvolgi quando sei con
lei al momento della sua spietata vendetta e sei con lei fino all’ultima pagina
del romanzo e anche oltre, infatti, per giorni ho continuato a pensarci e
ancora adesso Carrie è sempre lì presente e un personaggio che non riesco a
lasciar andare completamente.
Ecco stelline questa era la mia personale recensione sul romanzo Carrie di Stephen King. Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? Fatemi sapere nei commenti le vostre opinioni!
Vi
mando un bacione e alla prossima!
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