Dangerous Remedy – Kat Dunn: Non c’è destino. Nessun destino.
Tutto è una scelta.
Buongiorno Stelline ^_^
Oggi vi parlo di un libro
letto in lingua inglese che trovai nella box della Illumicrate l’anno scorso.
Ormai sapete che cerco di leggere almeno un libro in lingua inglese al mese e
questo romanzo l’avevo iniziato dopo Natale e l’ho terminato nel mese di Gennaio,
e sto parlando del primo libro di una trilogia di KAT DUNN e si tratta di DANGEROUS REMEDY.
Titolo: Dangerous Remedy
Autore: Kat Dunn
Editore: Head of Zeus
Ltd
Serie/Saga: primo libro della saga “Dangerous Remedy”
Anno: 2020
Genere: Romanzo Fantasy, Young Adult
Pagine: 432
Data Pubblicazione: 6 agosto 2020
Prezzo di copertina: Non indicato, era nella box della Illumicrate in
edizione speciale con autografo dell’autore
Camille, figlia di un rivoluzionario, guida una banda di emarginati: una ragazza in fuga, un disertore, un aristocratico nascosto e sono nominati il Battagliano della Morte. Essi ingannano la morte, salvando quelli che stanno per incontrare una fine sanguinosa per la lama di Madame la Guillotine. Ma il loro ultimo salvataggio non è quello che sembra: la ragazza non è aristocratica, ma i suoi poteri oscuri e inquietanti significano che sia i realisti che i rivoluzionari la vogliono. Ma chi è questa ragazza? E quali sono questi poteri per cui tutti la vogliono?
Dangerous Remedy è il primo libro di una trilogia, per ora uscita solo in inglese. Questo
libro sinceramente non mi è piaciuto, e la parola che più lo descrive meglio
per me è NOIOSO. Non ce la facevo più! Non vedevo l’ora di finirlo e una volta chiuso il
libro, in quanto, finalmente l’avevo terminato, ho iniziato a fare salti di
gioia e ho urlato FINALMENTE! Questo per me, significa che è un libro che
dimenticherò nel giro di pochi giorni, anzi, di poche ore e di cui sicuramente
non avrò voglia di leggere anche i seguiti per concludere la serie o saga in
questo caso.
Di solito, quando termino un libro, mi
ci vuole almeno un giorno (se non di più se il libro mi è piaciuto da morire)
per staccarmi completamente dalla storia, dai personaggi, dall’ambientazione e
dai sentimenti che mi ha lasciato e dalle emozioni che ho provato durante la
lettura. In questo caso non mi è proprio successo e non vedevo l’ora di
buttarmi in un’altra storia per dimenticare questa!
Partiamo dagli aspetti che mi sono
piaciuti di più.
Sicuramente la copertina e la grafica
del libro: è in edizione speciale con le pagine colorate di verde, la copertina
bellissima, curata sotto tutti gli aspetti e anche l’aspetto dei capitoli mi è
piaciuto molto. Anche la trama inizialmente mi ha colpito molto, ha suscitato
in me curiosità e interesse nello scoprire, durante la lettura, gli avvenimenti
e gli sviluppi che avrebbero reso la storia interessante e coinvolgente così mi
aspettavo … A livello oggettivo poi l’opera è scritta bene, nel senso che non
ci sono errori particolari o refusi.
Sono davvero pochi gli aspetti che hanno
colpito positivamente eh? Arriviamo, infatti, a tutto quello che non mi è
piaciuto della storia e della lettura stessa.
A livello oggettivo: la storia non è
particolarmente interessante e non ho trovato uno stile così eccezionale, al
contrario l’ho trovato uno stile piatto, con sequenze dialogiche alternate a
quelle narrative, ma l’ho trovato privo d’interpretazione e coinvolgimento,
ogni scena sembrava uguale alle altre senza alcun particolare mordente. La
storia si snoda attraverso una conseguenza di azioni e reazioni che, secondo
me, fuoriescono un po’ dal binario della narrazione, non sono approfonditi
certi aspetti e ho trovato tutto superficiale e frettoloso. Ad esempio anche
l’aspetto di LGBT tra le due protagoniste, Camille e Ada, non è descritto in
maniera coinvolgente e nemmeno riesci a capire come sia nato il rapporto tra di
loro, personalmente, essendo un primo libro mi sarei anche concentrata su loro
due, su com’è nato il loro rapporto… invece nessun approfondimento e di
conseguenza, nessun coinvolgimento nella storia.
Arriviamo quindi ai personaggi: le due
protagoniste della storia non hanno caratteristiche ben precise, non sviluppano
figure concrete, capaci di coinvolgere e immedesimare nella storia. I
personaggi non sono ben definiti e delineati, non hanno caratteristiche
particolari che li contraddistinguono, sono piatti e non molto chiari e
coerenti nei loro comportamenti.
Anche i dialoghi stessi tra personaggi
li ho trovati poco avvincenti e coinvolgenti, superficiali e poco approfonditi
non suscitandomi emozioni o curiosità in quello che dicevano e nei loro
comportamenti.
A livello soggettivo: personalmente lo
trovo un libro non particolarmente originale, aveva del potenziale leggendo la
trama, ma con lo scorrere delle pagine mi sono annoiata, per niente coinvolta
nelle vicende narrate, non ho provato curiosità o interesse e soprattutto non
mi sono sentita “ rapita” dalla storia, dai personaggi e dalle vicende tanto da
indurmi a subordinare ogni altro mio interessante e dedicarmi a ogni secondo
libero alla lettura. Al contrario, era come un sacrificio e non certo un
piacere ogni volta che leggevo.
Non ho provato empatia, simpatia o
antipatia per i personaggi, nessuno di loro mi ha coinvolto nella storia, non
mi è piaciuto nessuno in particolare, non ho trovato immedesimazione, nessuna
condivisione di emozioni e mi sono sentita completamente estranea da loro e
“vedevo” tutto solo attraverso la narrazione e non con il cuore e gli occhi di
qualche personaggio in particolare.
Anche il Worldbilding l’ho trovato
inesistente, nessuna descrizione ad ambienti, situazioni. Si sapeva solo di
essere a Parigi nel periodo della Rivoluzione Francese e che ci fosse la presenza
della ghigliottina.
Di avvenimenti cruciali e colpi di scena
non ce ne sono stati, non c’è stata alcuna sorpresa e nessun elemento che abbia
sconvolto i piani o sovvertito ordini e nemmeno un finale da lasciarmi con il
fiato sospeso e con la voglia di proseguire con la trama.
Ho letto la prima metà del libro
pensando che la situazione sarebbe migliorata e aspettandomi, da un momento
all’altro, qualcosa che mi sconvolgesse e coinvolgesse ma in realtà sono
rimasta davvero delusa e mi sono resa conto di aver avuto aspettative troppo
alte nei confronti di questo libro, forse dovute al bellissimo aspetto del
libro e alla lettura della trama che sembrava veramente nascondere momenti
avvincenti e coinvolgenti.
Sono arrivata alla fine della lettura
semplicemente perché non amo lasciare i libri a metà e soprattutto perché ho
sempre la speranza che qualcosa cambi e mi stravolga continuando la lettura.
Con Dangerous Remedy non è successo e mi dispiace tantissimo!
“Nessuno tranne coloro che li hanno vissuti può
concepire le lusinghe della scienza” – Mary Shelley, Frankestein, 1818.
Ho comunque realizzato la mia personale Palylist anche per Dangerous
Remedy, e vi ricordo che se cliccherete sopra l’immagine qui sotto, potrete
ascoltare le canzoni che ho scelto per questo libro.
Bene, Stelline, anche per oggi è tutto! Questa era la
mia recensione sul libro DANGEROUS REMEDY di KAT DUNN. Che ne pensate? Lo avete
letto? V’incuriosisce oppure no? Ditemelo nei commenti!
Vi mando un bacione e alla prossima!
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