Io
Prima di Te di Jojo Moyes: una bella storia, intensa e commovente, che tutti
dovrebbero leggere.
Buongiorno
Stelline
^_^
Nuovo appuntamento
con la rubrica MOMENTI LIBROSI ( qui
le altre puntate) e oggi vi parlo di un libro che ho finito di leggere a fine
Ottobre e di cui finalmente riesco a scriverne la recensione.
TITOLO:
Io prima di te
AUTORE:
Jojo Moyes
EDITORE:
Arnoldo Mondadori Editore
TRADUTTORE:
Maria Carla Dallavalle
ANNO:
2012
EDIZIONE:
Oscar Absolute Giugno 2016
GENERE:
Amore, Drammatico e a tratti anche divertente.
PAGINE:
391
JOJO
MOYES: oggi una delle scrittrici internazionali più
affermate ed è proprio grazie a questo romanzo che è diventata famosa cui hanno
fatto seguito altri romanzi: LA RAGAZZA CHE
HAI LASCIATO, LUNA DI MIELE A PARIGI, UNA Più UNO, INNARMORARSI IN UN GIORNO DI
PIOGGIA, DOPO DITE, IO SONO QUI.
Louisa
Clark è una giovane donna di ventisei anni, una
ragazza allegra, stravagante nell’abbigliamento, chiacchierona ma anche molto
dolce, solare e gioiosa. Purtroppo perde il lavoro di cameriera nella piccola
località turistica in cui è nata e cresciuta: si ritrova senza lavoro e
all’improvviso la sua vita tranquilla, dove è lei a mantenere in pratica tutta
la sua famiglia: mamma, papà, nonno, sorella e nipote e in più ha un fidanzato,
Patrick, che sembra tenere più a correre che a lei, comincia a vacillare e le
sue certezze cominceranno a essere messe in discussione.
Will
Traynor è un bellissimo uomo di trentacinque anni, che
a seguito di un terribile incidente, è costretto su una sedia a rotelle,
diventato tetraplegico e costretto a vivere dipendendo dagli altri e con
nessuna voglia di vivere.
Con l’arrivo di Lou
nella sua vita il guscio, la rabbia e la tristezza di Will si trasformeranno
ben presto, in risate, chiacchiere, film, musica e le sue giornate saranno più
colorate e stravaganti, proprio come lo è la stessa Lou.
Ho sempre sentito
parlare del film e del libro ma ero sicura di non voler leggere il romanzo e
nemmeno vedere il film, perché sapevo di cosa trattava e che ne avrei sofferto,
che avrei pianto e per questo motivo non immaginavo lontanamente un giorno di
poter entrare in questa storia e grazie alla mia mamma ( che ha letto il libro
e visto il film almeno cinque volte) mi sono decisa e in punta di piedi sono
entrata nel mondo di Lou ed è stato amore per questa stravagante ma
meravigliosa ragazza e anche Will è diventato parte di me durante la lettura e
anche per molti giorni dopo averlo terminato.
Una storia d’amore
dolcissima tra Lou e Will che fa da contorno a un argomento davvero delicato e
molto importante (c’è stato un caso noto, molto simile anche in Italia) la
disabilità senza possibilità di guarigione e la terribile decisione di porre
fine al dolore.
La situazione di
Will è davvero terribile. Un ragazzo che è sempre stato attivo, sportivo, in
carriera, bello, ricco e pieno di mille opportunità nella sua vita, si ritrova
improvvisamente costretto su una sedia a rotelle, infermo, non può fare nulla
senza dipendere da qualcun altro; certo può parlare, pensare, comunicare e il
suo cervello è attivo ed è proprio per questo che la sua sofferenza è immensa,
la rabbia per quello che gli è successo è qualcosa di condivisibile e
soprattutto non è possibile trovare una ragione per continuare a vivere, quando
una vita in sostanza non c’è più e ormai il suo solo obiettivo è di farla
finita.
Questo suo
desiderio di morire, seppur determinato nel realizzarlo, vacilla leggermente
quando nella sua vita arriva Lou, meravigliosa, simpatica, allegra e molto
chiacchierona e sono bellissimi i momenti che li vedono insieme: dal rapporto
difficile all’inizio dove lui è scontroso e perennemente arrabbiato (giustamente!)
fino alle situazioni bizzarre e anche dolcissime che si creano tra loro. Lei è
semplicemente straordinaria, gli tiene testa, non lo compiange, gli risponde
per le rime ed è un uragano ormai nella sua vita e finalmente lo sentiamo
ridere e apprezzare le piccole cose con una persona così stupenda come Lou che
lo fa riaggrappare alla vita.
Lou è un
personaggio davvero adorabile, l’ho amata fin dal primo momento e la sua
allegria, il suo essere spensierata è contagioso, trasmette la voglia di vivere
e soprattutto di sorridere e anche essere autoironici e prendersi in giro nelle
situazioni più bizzarre e imbarazzanti (immaginate la reazione mentre siete a
un colloquio e la gonna troppo stretta comincia a strapparsi a ogni piccolo
movimento…). Mi ha coinvolto nella storia, e l’ho vissuta in prima persona
attraverso lei, mi sono emozionata, arrabbiata, commossa, intenerita e dopo
tanto tempo mi sono sentita completamente parte della storia, vivendola in ogni
sfaccettatura e lasciandomi andare alle emozioni che ogni pagina mi suscitava.
Sono tantissime le
citazioni, frasi e passi che mi sono piaciuti, ma ce n’è una che mi ha fatto
riflettere e che condivido pienamente.
Anche se vedere quel ragazzone felice è la
cosa che vorrei di più
al mondo, io… io non posso giudicarlo per quello che
intende fare.
E’ una sua scelta. Dovrebbe essere una sua scelta.
E’ Nathan, un
personaggio che ho amato, oltre a Lou e Will, un amico vero oltre che
l’assistente medico per Will a pronunciare queste parole. Si percepisce il bene
e l’affetto che lo lega a quel ragazzo sfortunato e le sue parole mi hanno
fatto riflettere tantissimo sul tema poi centrale del romanzo stesso.
Chi siamo noi per
giudicare, additare una persona che sta soffrendo tantissimo e che prende una
decisione così importante che non andrà solo a colpire lui ma tutte le persone
che lo amano e che gli stanno intorno? Pensate sia facile prendere questa
decisione sapendo che farai soffrire molte persone? Ma dall’altra parte è
giusto rispettare una decisione del genere, noi, anche se siamo coinvolte e
vicine a quella persona, non potremmo mai cambiare e capire completamente
quello che sta vivendo e amare quella persona significa anche accettare quello
che realmente vuole, non si può impedirglielo e soprattutto non siamo nessuno
noi per decidere cosa sia meglio per lui e decidere noi di conseguenza.
Chi
ero io per dirgli come doveva desiderare di viverla?
Un romanzo che mi
ha fatto sorridere, ridere di gusto, piangere a dirotto, arrabbiare e mi ha
fatto anche tanto riflettere su un tema davvero delicato e la profondità che
esso racchiude.
Lo stile di Jojo Moyes è davvero piacevole, un
linguaggio ricco e vivace di registro quotidiano, un ritmo rapido di parole e
pensieri mediante discorsi diretti, scorrevole e calzante, che alterna sequenze
narrative a quelle dialogiche.
Un romanzo e una
storia che ho davvero amato, ho trovato interessante, avvincente, stimolante
che fa riflettere, sorridere e anche commuovere. La lettura è semplice, facile
e coinvolgente e i passi narrati sono tutti interessanti, non ho trovato nulla
che non andasse nella storia, ho adorato i momenti di Lou e Will: quando
guardano un film sottotitolato, quando lei gli fa la barba (che trovo molto
intima, intensa e speciale come azione), la vacanza, la giornata all’ippodromo,
tutti i loro momenti che li ha visti conoscersi sempre più, diventare complici,
amici, compagni, innamorati… pagina dopo pagina si percepiva la crescita del
loro sentimento.
Personalmente
consiglio a tutti di leggere questo romanzo, sia uomini sia donne, perché è un
libro davvero coinvolgente e anche divertente e ve lo dico dopo aver fatto
trascorrere anni e anni prima di leggerlo e mi sono sempre rifiutata di vedere
il film, forse per codardia o paura dell’argomento ma grazia a questo libro e
alla storia narrata ho aperto gli occhi e sono sicura che anche a voi succederà
la stessa cosa.
Provate e farmi
sapere!
E voi lo avete
letto? Cosa ne pensate? Aspetto le vostre opinioni qui sotto nei commenti e
spero vi sia piaciuta la mia recensione su questo meraviglioso romanzo e
assolutamente preferito in questi ultimi tempi!
Un bacione e alla
prossima!
E vi lascio anche
il video di Libriamo, la mia rubrica su Youtube, in cui vi leggo il
prologo del libro
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