mercoledì 10 settembre 2014

LA MIGLIOR VENDETTA DI ELIZABETH GEORGE REVIEW

Il tradimento, come la peste, si nutre del sangue”.
Trovo questa frase, presente nel libro a pagina 315, perfetta per aprire la recensione di un libro che ho letto alla fine di luglio e i primi di agosto e che faceva parte del mio Progetto Smaltimento Libri .

Il libro in questione è LA MIGLIOR VENDETTA di ELIZABETH GEORGE, un’autrice statunitense che mi piace tantissimo e che avevo scoperto anni fa, leggendo due suoi romanzi, “Agguato sull’Isola” e “E liberaci dal padre”.




LA MIGLIOR VENDETTA, è il secondo romanzo della serie in cui protagonista è l’ispettore inglese Thomas Linley, un uomo dell’alta borghesia, molto intelligente, sensibile e magnetico, e della sua partner, Barbara Havers, sergente che odia gli aristocratici e tutto il mondo della nobiltà e tra i due vi è una sorta di amore e odio che traspare nei due romanzi della serie, che ho letto fino ad ora.






La storia si svolge in un vecchio castello, il Westerbrae, situato nelle campagne scozzesi e adibito ormai in albergo.
In questo isolato e misterioso castello vi è riunita una compagnia di attori teatrali di Londra, che dovrebbero mettere in scena un dramma scritto dalla giovane e famosa autrice di testi teatrali, Joy Sinclair.
La giovane drammaturga, però, è misteriosamente trovata assassinata nella sua stanza e il copione misteriosamente scomparso. Ecco entrare in scena l’ispettore Linley con la sua partner, il sergente Barbara Heavers, che dovrà così indagare sul misterioso omicidio e scoprire il movente…
Ma perché, oltre ad esserci come vittima l’autrice del dramma, è anche sparito misteriosamente il copione stesso? Forse c’era scritto qualcosa che non doveva e non poteva andare in scena?
L’assassino deve essere per forza tra gli ospiti dell’albergo, anche perché si trova in un luogo piuttosto isolato, non facile da raggiungere e in più le condizioni climatiche non favoriscono certo la fuga del colpevole…ecco che Linley inizia così a interrogare tutti i presenti nel castello e per lui non sarà un compito facile scoprire l’assassino in mezzo a quegli attori, abituati a mentire e fingere per lavoro e magari bugiardi e quindi recitare un ruolo anche nella realtà, capaci di celare il vero essere dietro all’ambiguità e alla recitazione.

Un romanzo davvero avvincente di quelli che piacciono a me, un thriller che mi ha appassionato e coinvolto pagina dopo pagina, immersa nella lettura e con la voglia di indagare e scoprire chi fosse il colpevole, sospettare dapprima un personaggio, poi un altro e scoprire poi la suspance nelle indagini, nei vari indizi e la sorpresa dei sentimenti di ogni personaggio verso la vittima, gli intrighi, i sotterfugi e lo spalancare gli occhi nelle pagine finali dove compare il nome del vero colpevole.
Come con i precedenti libri letti della George, anche questo ha saputo appassionarmi e coinvolgermi fin dal primo momento e sorprendermi poi nella parte finale, un romanzo dal quale facevo fatica a staccarmi, perché ero troppo curiosa di scoprire se i miei sospetti erano giusti e arrivare finalmente alla conclusione della storia, con una punta di tristezza poi una volta terminato e non riuscire a leggere un libro subito dopo, perché ancora coinvolta dai personaggi, dall’ambiente e dal romanzo stesso.




Confrontando LA MIGLIOR VENDETTA con i due romanzi letti della George, posso dire che tutti e tre hanno saputo coinvolgermi e appassionarmi alla storia e ai personaggi stessi, ma sicuramente tra i tre, il mio preferito rimane sempre “Agguato sull’Isola”, il primo romanzo che ho letto della scrittrice e che mi ha fatto appassionare ai suoi romanzi, per il suo modo di scrivere e di coinvolgermi fino all’ultima riga.
Un’autrice che sicuramente è tra le mie preferite e di cui ho voglia di scoprire e leggere altre sue storie!


Cosa dire dei personaggi del romanzo? Tutti con delle storie, tutti con diverse personalità e tutti con un sentimento nei confronti della vittima, Joy Sinclair.
Vi è, innanzitutto, la proprietaria dell’albergo stesso, Francesca Gerrard e poi i dipendenti ossia la cuoca di mezza età, il ragazzo factotum e la giovane Mery Agnes Campbell, cameriera.

Tra la compagnia presente nel castello troviamo:
Lord Stinhurst, produttore teatrale sulla sessantina, la figlia dello stesso Elizabeth; Marguire Rintoul, contessa di Stinhurst; Jeremy Vinley, giornalista e critico teatrale del Times; Joanna Ellacourt con il marito David Sydeham; Irene Sinclaire, sorella della vittima; Robert Gabriel, primo attore della compagnia; Rhys Davies-Jones, il regista e la giovane e bella Lady Helen Clyde, che sembra essere una vecchia e importante conoscenza dello stesso Ispettore Linley…

E poi ci sono appunto, l’ispettore Linley, che anche in questa vicenda lo trovo molto malinconico, triste, un po’ sofferente per una donna che non merita il suo amore; Simon e Deborah St.James, amici di Linley e Barbara Havers, il sergente che accompagna Linley nelle indagini e con la quale ha uno strano e particolare rapporto di odio e amore. Sarà la stessa Barbara a cercare di proteggere il collega dalla sofferenza della scoperta del rapporto di Lady Clyde con uno dei membri della compagnia (non vi dico di più perché è tutto da scoprire). La Havers, un personaggio che ho apprezzato un po’ di più in questo romanzo, rispetto al precedente.

Non vi capita mai quando leggete un romanzo di immaginare i protagonisti e associarli a qualche viso noto visto in televisioni, oppure al cinema o nel mondo dello spettacolo? 

A me succede spesso e anche in questo romanzo il viso di Linley l’ho immaginato così.















Mentre Barbara Heavers me la immagino così.



















Come sempre vi annoto le frasi che mi hanno maggiormente colpito, una è la frase scritta all’inizio del mio post e la seconda è questa:
La forza improvvisa del ricordo lo colpì in modo doloroso e lo fece sentire completamente solo”.



Trovata a Pag. 199


Un romanzo assolutamente promosso che conserverò tra i miei libri e che magari rileggerò nel tempo.
Mio voto: 8+

Alcuni dati del libro che ho letto:
Titolo Originale: Payment in Blood
Anno copyright: 1989
Casa Editrice: Longanesi & C.
Edizione: Teadue Aprile 2011
Pagine: 429

I libri della serie sono:
- E liberaci dal padre
- La miglior vendetta;
- Scuola Omicidi;
- Il lungo ritorno;
- Per amore di Elena;
- Dicembre è un mese crudele;
- Un pugno di cenere;
- In presenza del nemico;
- Il prezzo dell’inganno;
- Il morso del serpente;
- Cercando nel buio;
- Nessun Testimone;
- Prima di ucciderla;
- La donna che vestiva di rosso;
- Questo corpo mortale;
- Un castello di inganni;
- Un piccolo gesto crudele

Mentre gli altri libri (non della serie) sono:
-         Agguato sull’ Isola
-         Un omicidio inutile

Degli altri due libri letti in precedenza, avevo fatto le recensioni ma, non avevo ancora il blog e le pubblicava sul sito di Ciao, sicuramente appena posso cercherò di riportarle anche sul blog, intanto se volete potete andare a leggerle sul sito di Ciao:
-         AGGUATO SULL’ISOLA 
-         E LIBERACI DAL PADRE 


Sicuramente è un romanzo che consiglio a chi ama il genere thriller e mistery e per chi ama, come me, indovinare tra i tanti personaggi, il colpevole!
Buona lettura e fatemi sapere la vostra opinione se l’avete letto!!
Ciao e al prossimo post!
Dany ^_^


4 commenti:

  1. Anch'io adoro la George Dany!!! Ho letto praticamente tutti i suoi libri!
    Un abbraccio carissima

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    1. Davvero??? No io sono indietrissimo....ma spero di recuperare!! Grazie per il tuo commento e un bacione!
      Buon week end :)

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  2. Un genere che amo molto e che alterno alle letture horror. A dire il vero questo ultimo periodo ho molto trascurato la lettura e dell'autrice Elizabeth George non ho ancora letto nulla. Il tuo entusiasmo è convincente.

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    1. Fammi sapere allora se lo leggi!!! Un abbraccio e grazie per il tuo commento :)

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