Buongiorno Stelline,
Arrivo oggi con la recensione dell'ultimo libro letto che ho trovato davvero interessante e che ha al centro di tutto l'immaginazione, sto parlando di L' AMICO IMMAGINARIO di STEPHEN CHBOSKY per il mio percorso di lettura " Dalla Mia Libreria". Scopriamo insieme il romanzo in questa mia personale recensione.
Titolo: L'Amico Immaginario
Autore: Stephen Chbosky
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2019
Pagine: 631
Titolo Originale: Imaginary Friend
Traduttore: Chiara Brovelli
Genere: Horror
Serie/Saga: Autoconclusivo
Valutazione: ★★★★1/2
Stephen Chbosky è uno scrittore, regista, sceneggiatore e produttore televisivo statunitense. Noto per aver scritto il romanzo epistolare "Ragazzo da parete" (che io non ho letto) divenuto un cult negli Stati Uniti, considerato un bestseller e ha venduto oltre un milione di copie ed è stato tradotto in sette lingue e pubblicato in Europa, Sud America e Asia.
"Possiamo divorare la paura, oppure lasciare che sia lei a divorare noi."
Mill Grove è una tranquilla e isolata cittadina della Pennsylvania: solo una strada per arrivare, solo una strada per andarsene. A Kate Reese sembra perfetta per fuggire da un compagno violento, far perdere le proprie tracce e ricominciare una nuova vita insieme a suo figlio. Christopher ha solo sette anni ma sa già quanto il mondo dei grandi possa fare molto male.
"C'è un momento in cui l'infanzia finisce, pensò. E lei voleva che per lui arrivasse molto, molto più avanti."
Nella nuova casa tutto sembra andare meglio: Christopher ha nuovi amici, Kate ha un nuovo lavoro e si ambientano bene e sembrano finalmente trovare un po' di serenità in quella piccola comunità fatta di gente per bene. A un certo punto, però, la tranquillità viene minacciata dall'improvvisa scomparsa di Christopher, del quale per sei giorni non si hanno sue notizie e non vi è alcuna traccia di lui da nessuna parte. Finché una notte, una ragazza adolescente alla guida dell'auto dei genitori, timorata di Dio, molto timida e introversa, lo vede uscire dal bosco di Mission Street, al limitare della piccola città. Sembra illeso, ma qualcosa lo ha cambiato, anche se nessuno sembra accorgersi; solo sua madre sospetta qualcosa, perché il figlio ha sempre faticato molto a scuola, mentre all'improvviso, sa leggere e prende ottimi voti a scuola, persino in matematica superando brillantemente un test alquanto ostico e difficile per Christopher. Tutto sembra perfetto ma nemmeno lei può lontanamente immaginare cosa ci sia dietro a questo grande cambiamento avvenuto nel bambino.
"Le persone pensano di essere sole, ma non è vero. Le persone immaginarie sono sempre con loro."
Christopher sente una voce nella sua mente, e vede cose che gli altri non riescono a percepire. Conosce i segreti del passato di quella cittadina, inghiottiti dal bosco di Mission Street; quelli del presente, celati dietro le facciate rispettabili della città. Inoltre conosce il futuro terribile che sta per abbattersi su tutti loro, ma non può parlarne a nessuno, nemmeno a sua madre, perché lo prenderebbero per pazzo. Per impedire tutto ciò dovrà compiere la missione che il suo amico immaginario gli detta: costruire una casa sull'albero, nel bosco, prima che arrivi il Natale; altrimenti per sua madre e tutti gli altri, sarà la fine.
"Non ho più paura, perché paradiso e inferno non sono mete. Sono decisioni."
L'Amico Immaginario è assolutamente versatile e catalizzato perfettamente all'interno del genere horror, sicuramente moderno contemporaneo americano che crea si un genere horror ma con un'atmosfera più fantasy dark, in quanto punta sui personaggi giusti (come il piccolo Christopher, la madre e l'amico immaginario) e il relativo antagonista (la donna che sibila), ambientando tutto in una situazione misteriosa (all'interno di un bosco alquanto sinistro, con animali estremamente inquietanti), senza essere spinto e con pochissime, quasi nulle, scene splatter ma molto suggestive.
Un romanzo sicuramente da brivido, raccontato in modo molto semplice e comprensibile, in cui si affronta l'epico scontro tra bene e male e dove il delicato passaggio dall'infanzia all'età adulta sembra compiersi proprio durante la guerra tra la luce e l'oscurità e sicuramente l'immaginazione ha il grande ruolo e il grande potere di stravolgere le cose e persino le guerre…
Un libro scritto in terza persona e lo stile è sicuramente ricco, vivace, chiaro, descrittivo, narrativo, profondo e di registro quotidiano e colloquiale dove si alternano sequenza narrative, descrittive e dialogiche e il ritmo narrativo è abbastanza rapido. Troviamo frasi corte, spesso poche parole e troppo spesso una sola. Il linguaggio è sicuramente molto particolare che riesce a creare tensione, paura e ansia in me lettrice.
Ovviamente i fatti narrati sono frutto d'invenzione e tutto ciò che accade è davvero avvincente, tutto inizia piano piano per poi rivelarsi un'autentica apocalisse, un vero scontro tra bene e male e una storia in cui il potere dell'immaginazione sembra al centro di tutto e poi il male riesce a nascondersi ovunque, a camuffarsi e impossessarsi di chiunque, ma solo se glielo si permette.
Troviamo un scenario cupo (il bosco) tipico di questo genere e con antagonista misterioso, mostruoso e malvagio che appartiene al mondo immaginario, ossia la donna che sibila che suscita non poco terrore e inquietudine, tanto che se capitava sentissi rumori in casa, mi fermavo un attimo e pensavo - provengono dal mondo immaginario? C'è la signora che sibila accanto a me che mi sta sfiorando e fissando? - che brividi mi sono venuti nel corso della lettura! Questo mi piace molto in un romanzo di questo genere, che sappia creare in me suspence, inquietudine e un po' di paura.
"C'era qualcosa, però. Lo sentiva. E' come quando sai che qualcuno ti sta fissando."
La narrazione è tenuta bene, abbastanza appassionante, chiara l'esposizione dei fatti che ho trovato originali, logici, non del tutto credibili e a volte un po' bizzarri ma alla fine hanno reso la storia abbastanza coinvolgente in gran parte del libro. La trama è senz'altro originale per me, con dei suggestivi colpi di scena e grandi rivelazioni che hanno reso la lettura ancora più interessante.
I personaggi li ho apprezzati tantissimo, ben caratterizzati e non mi hanno indotto a confusione, ma ho trovato le descrizioni ben fatte e che hanno dato vita a figure concrete che mi hanno coinvolto e appassionato. Ho apprezzato tantissimo sia il piccolo Christopher sia Kate, la mamma, che ho trovato meravigliosa, forte e ho adorato per il suo grande amore e il senso di protezione nei confronti del suo adorato bambino evidenziando quanto una madre sia pronta a tutto pur di proteggere il proprio figlio diventando una vera e propria leonessa.
Un buon horror che si rispetti deve avere al suo interno dei personaggi tipici e qui troviamo il mostro: la donna che sibila, una creatura che desta sicuramente scalpore e terrore in me lettrice.
Ho apprezzato tantissimo e le ho trovate davvero suggestive le descrizioni minuziose e tetre del bosco, dell'albero, della casa sull'albero e del mondo immaginario che pian piano impariamo a conoscere come funziona e mi ha fatto tornare in mente la serie televisiva di Strenger Thinks. Queste descrizioni dettagliate e approfondite hanno saputo creare una grande suggestione, inquietudine, paura ma anche tanta attrazione allo stesso tempo, riuscivo "a vedere" tutto e sentivo i brividi di paura e terrore nell'addentrarmi anch'io in quel bosco e quel senso di disgusto nel "toccare" l'albero insieme a Christopher.
Mi è piaciuto molto lo stile dell'autore, mi ha trasmesso emozioni e ho trovato davvero buona la sua capacità di rendere con le parole delle immagini che si sono create automaticamente nella mia mente mentre leggevo, coinvolgendomi e facendomi vivere la storia completamente. I temi sono sicuramente tipici di questo genere e il dolore, il male ( la donna che sibila) e la missione per fermare l'imminente apocalisse annunciata sono il fulcro di questo romanzo. E' il primo romanzo che leggo dell'autore e sicuramente mi ha incuriosito e mi ha fatto venir voglia di leggere anche altri romanzi scritti da lui.
L'Amico Immaginario l'ho trovato interessante, avvincente, per nulla noioso e abbastanza stimolante. Mi ha fatto riflettere e mi ha emozionato in molte parti, commuovendomi in alcune scene e facendomi arrabbiare in altre e oltre alla paura e all'inquietudine, ho provato anche tenerezza e molti momenti li ho trovati dolcissimi e tanto teneri. Non mancano alcune parti, a mio avviso, un tantino assurde e un po' di confusione l'ho provata nel distinguere se ci trovavamo nel mondo immaginario o in quello reale e questo ha rallentato un pochino il ritmo di lettura perché ero costretta a tornare indietro per rileggere nel cercare di capire effettivamente di che mondo stava narrando. L'ho trovato un po' ripetitivo nelle espressioni e in alcune frasi portandomi ( in modo un po' confuso e poco effetto sorpresa) a un finale che non mi ha sconvolto e sicuramente non tipico di questo particolare genere, ma non posso dirvi di più per non rovinarvi la lettura.
Non è sicuramente un capolavoro ma è un libro che mi è piaciuto e ho avuto bisogno di qualche giorno per smaltire la storia e riordinare le idee prima di poter scrivere la recensione e staccarmi completamente dalla storia. Un libro che conserverò sicuramente nella mia biblioteca personale e un autore che continuerò a leggere.
Anche questa recensione del libro L'AMICO IMMAGINARIO di Stephen Chbosky finisce qui. Chi di voi ha già letto questo romanzo? Vi è piaciuto? Cosa ne pensate? Vi ho incuriosito e lo leggerete? Aspetto i vostri commenti!
Un bacione e alla prossima!
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