Gideon La Nona – Tamsyn Muir: Gideon ha una
spada, un po’ di riviste zozze e zero tempo da perdere con le scemenze dei
non-morti.
Buongiorno Stelline
^_^
Eccomi con la mia personale
recensione del libro GIDEON LA NONA di
Tamsyn Muir, uscito nel Novembre del 2020 e che ho letto nel mese di Gennaio.
Ho sentito tanto parlare di
questo libro sul web ed ero veramente curiosa di leggerlo anch’io e mi ha
regalato una lettura davvero coinvolgente e ha saputo incatenare la mia
attenzione per quasi tutto il libro, a parte l’inizio in cui non riuscivo a
entrare completamente nella storia, ma alla fine è stata una piacevolissima
rivelazione una volta terminata la lettura e traendone le mie conclusioni.
TITOLO: Gideon La Nona
AUTORE: Tamsyn Muir
CASA EDITRICE: Mondadori Libri Spa
SERIE/SAGA: The Locked Tomb (Primo libro)
DATA PUBBLICAZIONE: 17 novembre 2020
GENERE: Fantasy, LGBT
PAGINE: 456
PREZZO DI COPERTINA: € 22,00
Allevata da ostili monache calcificate,
valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon, è pronta ad abbandonare
una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato –
nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si
preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di
certo andare senza chiederle qualcosa in cambio.
Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia
della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’imperatore
ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo
all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo,
diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun
necromante può ambire all’ascensione, senza un paladino. Senza la spada di
Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà.
Tamsyn Muir è un’autrice di horror, fantasy e fantascienza. I suoi racconti hanno ricevuto nomination per i premi Nebula, Shirley Jackson, World Fantasy e Eugue Foster Memorial. Neozelandese, ha trascorso la maggior parte della vita a Howick, in Nuova Zelanda, trasferendosi per breve tempo a Waiuku e Wellington. Attualmente vive e lavora a Oxford, nel Regno Unito. Gideon la nona è il suo primo romanzo seguito, nel 2020, da Harrow la Nona.
Mi presento sono Gideon Nav, sono costretta a vivere nella Nona Casa, ma il mio obiettivo è raggiungere la libertà! Ho la mia spada, le mie scarpe e le mie riviste zozze e la voglia di fuggire da questo posto, uscire dalla mia cella, superare tutti questi scheletri che come automi vanno a zappare i porri gelati nei campi coltivati. Aspetto la navetta che mi porterà via da qui, quando sento le campane… venti rintocchi e poi s’interrompono: “Accidenti questo è il segnale dall’adunata”.
“ Non scordare che sei Gideon Nav. Non sei
una schiava, ma servirai la Nona Casa fino al giorno della tua morte…e anche
oltre, e non peccherai di perfidia in mia presenza” mi
disse la mia insegnante di spada, non appena mi vide e intuii quello che avevo
in mente di fare.
Ma cos’è la Nona Casa? Un
enorme buco scavato verticalmente fino al nucleo del pianeta e la prigione era
una struttura a forma di bolla installata a mezza atmosfera, dove le condizioni
di vita erano probabilmente molto più clementi. L’enigmatica e misteriosa Nona,
la Casa della Lingua Cucita, la Dimora dell’Anacoreta, la Casa dei Segreti
Eretici dove duecento bambini, compresi tra l’infanzia e i diciannove anni
d’età furono uccisi e gli unici superstiti fui io, e altri due bambini, tra cui
la figlia del suo Signore e della sua Signora. Da allora avevo sempre cercato
una via di fuga ma non ci sono mai riuscita, fino ad ora, dove la mia
determinazione è altissima e voglio riuscirci!
La Reverenda Figlia:
Harrowhark Nonagemisu, è l’altra superstite ed è una persona insopportabile, la
sua Signora della Nona, colei che ancora una volta mi blocca e infrange il mio
sogno di scappare e trovare la mia libertà! Harrowhark è una cacciatrice di
scheletri, il suo talento più grande è sempre stato la magnitudo, la capacità
di creare un costrutto pienamente compiuto da un misero osso del braccio o del
bacino. Con quello riusciva a creare un esercito di scheletri.
“Un Festival di scheletri. In quella
chiesa, lunga e profonda come un canale, c’erano un migliaio di posti ed erano
per metà occupati da scheletri, con persone in carne e ossa distribuiti
sporadicamente qua e là”
Come vi dicevo, ancora una
volta Harrowhark riesce a fermare la mia fuga con l’inganno… “Dovrai subentrare
ufficialmente come prima paladina della Nona Casa. Mi accompagnerai alla Prima
Casa durante i miei studi per conquistare il Littorato. Sarai la mia guardia
personale e la mia leale e diligente compagna, onorando la sacra nomea di
questa Casa e alla sua gente. Fai questo per me e non solo ti darà la libertà,
ma ti libererò con una fortuna, un contratto, con tutto quello che vuoi.” Una
trappola? Menzogne? Non lo so, ma mi “costrinse” ad accettare l’incarico con la
promessa che mi stava trasformando nel ruolo della Nona Paladina… ”Tu sei la migliore spadaccina che la Nona Casa abbia prodotto…”
Mi sono immedesimata nel mio
personaggio preferito per iniziare a scrivere la mia personale recensione:
Gideon Nav, un personaggio alquanto unico, originale, bizzarro, dove
predominano in lei sarcasmo, ironia e anche tanto altro, che, nel corso della
lettura si scopre e si ama fino all’ultima pagina. Per lo meno è quanto è
successo a me! Fin da subito Gideon mi ha incuriosito molto, nonostante abbia
fatto un po’ di fatica a capire e a entrare completamente nel suo mondo per i
primi capitoli, poi la curiosità e l’interesse sono aumentati e non vedevo
l’ora di trovare un momento per continuare la lettura e per scoprire cosa le
sarebbe successo. Come lei, all’inizio ho odiato e “insultato” la
coprotagonista, ossia Harrowhark, la trovavo stronza, arrogante e non mi
piaceva il modo in cui trattava Gideon e il più delle volte l’avrei strozzata
con le mie mani. In ogni azione che la vedeva protagonista insieme a Gideon m’innervosiva,
ma allo stesso tempo mi facevano ridere le loro scaramucce, i loro battibecchi
e il loro modo di rivolgersi l’una all’altra (in modo molto colorito e molto
divertente).
Il rapporto tra Gideon e Harrowhark
è davvero stuzzicante, sono completamente l’opposto l’una dell’altra ma sono
indissolubilmente legate. E’ la loro amicizia, il loro rapporto di amore e odio
ha caratterizzare questo romanzo e a rendere la storia ancora più speciale e interessante
perché di là dell’avventura e degli avvenimenti che caratterizzano la storia e
come andrà a finire, si vuole vedere l’evoluzione del rapporto tra loro,
soprattutto perché i loro battibecchi e comportamenti sono la parte più
interessante e coinvolgente della storia.
Oltre a raccontare una storia
in questo mondo fantastico, surreale, a volte inimmaginabile, descritto
abbastanza bene e caratterizzato da tantissimi particolari, a volte un po’
incomprensibili per me, c’è anche del mistery all’interno. Alcune dinamiche,
accadimenti e avvenimenti che accadevano man mano che si proseguiva nella
lettura, ti portavano a cercare “il colpevole” e mi sono divertita tantissimo a
cercare di capire alcune situazioni e a sospettare di chi ci fosse dietro a
tutto il mistero e alle morti misteriose che avvengono nel corso della
narrazione. Vi posso dire che i sospetti c’erano, poi erano messi in dubbio,
poi mi ritornava la certezza che quel determinato personaggio fosse il
colpevole, poi di nuovo i dubbi fino alla sorpresa finale che mi ha lasciato a
bocca aperta e con la voglia di continuare a leggere il prossimo libro della
serie, per scoprire cosa succederà!
Gideon La Nona è
scritto in terza persona con una focalizzazione interna, ossia il narratore
dice solo quello che sa, che vede e vive la stessa Gideon e quindi lo stesso
narratore sa delle vicende man mano che si svolgono. Tutto è giudicato e
osservato dall’interno dell’ambiente rappresentato ed è la stessa Gideon a
portare noi e il narratore all’interno della storia e di tutto quello che
succede nel corso della narrazione stessa.
Il linguaggio adottato è
ricco dove si alternano sequenze narrative, descrittive e colloquiali.
All’inizio, il ritmo narrativo mi è apparso piuttosto lento, ma dalla seconda
metà in poi il tutto diventa più scorrevole, perché si riesce ad avere più
chiara l’ambientazione, la dinamica e gli innumerevoli personaggi che
compongono e caratterizzano la storia.
Una storia, quella di Gideon la Nona, oggettivamente interessante e che rivela una
bravura stilistica che non lascia spazio ad alcuna interpretazione. Un’opera
scritta bene dove le norme della grammatica sono state rispettate, con una
tolleranza per i piccoli errori per me di battitura e pochi refusi che possono
dar fastidio o rovinare la storia stessa. Il filo conduttore e la coerenza fra
i piani narrativi, a livello oggettivo, che non sono mai traditi da stravaganze
senza senso, dove la storia si snoda secondo una conseguenza di azioni e
reazioni che non escono dal binario della narrazione. La protagonista, e gli
altri personaggi, non sono manichini esposti in vetrina, ma ognuno di loro
presenta caratteristiche ben precise che creano a figure concrete, diverse tra
loro dove il loro quadro psicologico e comportamentale è chiaro, preciso e
concordante con tutta la storia narrata. Le interlocuzioni non sono per niente
banali e nemmeno superficiali che si accordano con il contesto e che vanno a
incidere sull’emozione suscitata.
Personalmente ho trovato la
storia di Gideon La Nona, per nulla scontata, senz’altro
originale, dove non vi sono stereotipi largamente e banalmente condivisi e che
ha generato in me curiosità e interesse, mi rapito a un certo punto della
narrazione e non vedevo l’ora di continuare la lettura. Ho provato
immedesimazione nel personaggio di Gideon e ho vissuto la storia attraverso
lei, i suoi sentimenti e le sue azioni. Anche gli altri personaggi li ho
trovati interessanti, coinvolgenti ed empatici: ho amato o odiato determinate
presenze e li ho ritenuti tutti essenziali per la riuscita della storia che in
complesso ho trovato veramente ottima che mi ha portato a elementi impensati
che hanno sconvolto i piani, i pensieri e miei sospetti. Gideon la Nona mi ha
lasciato il segno a lettura conclusa, ho avuto bisogno di qualche giorno per
smaltire, assorbire completamente la storia e “digerirla”, pensando e
ripensando agli eventi più importanti e tutto ciò che mi ha colpito all’interno
della storia stessa. Due giorni per chiudermi la porta alle spalle su questa
storia e immergermi in un’altra lettura, anche se aspetto con ansia l’uscita
del secondo libro per continuare la storia di Gideon.
E’ il primo romanzo che
leggo, scritto da Tamsyn Muir, è ho
trovato il suo stile davvero particolare, originale e un modo eccezionale di
caratterizzare i personaggi. Ha saputo creare due personaggi, Gideon e
Harrowhark, davvero irriverenti, sarcastici e schietti che rendono questo
romanzo davvero particolare, sicuramente non destinato a tutti ma che ha
grandissime potenzialità che forse, in questo primo libro, non sono state
sfruttate in pieno, ma, vista la conclusione assolutamente aperta e
stuzzicante, sono sicura che nel secondo libro ci sarà ancora più
coinvolgimento nella storia e la renderà ancora più avvincente ed emozionante,
dove sicuramente sarà difficile staccarsene. Ho apprezzato tantissimo la sua
abilità, oltre a creare un’atmosfera particolare e intrigante e dei personaggi
ben caratterizzati e originali, è davvero stata in grado di trattare il tema
LGBT e l’amore omosessuale tra donne in modo rispettoso, perfetto e non volgare
o invasivo.
L’ambientazione è
perfettamente descritta, anche se l’ho trovata un po’ complicata, che crea un
po’ di confusione nel capire la differenza sostanziale delle Nove Case e
sinceramente quest’aspetto non mi è molto chiaro neppure ora che ho terminato
la lettura, forse nel secondo libro molti aspetti del worldbilding saranno
approfondite, almeno spero. In ogni caso un’ambientazione cruda, con alcuni
tratti macabri che portano al genere un po’ horror ma intriso di fantasy, sci-fy
e una miriade di altre sfumature, e anche quelle più nere ma allo stesso tempo
luminose, sicuramente da approfondire con gli altri libri della saga.
Concludendo, Gideon La Nona per me è stata una lettura davvero bella,
cruda, stuzzicante, irriverente e disarmante, oltreché oscura e sicuramente
originale e diversa da tante altre storie fantasy lette fino ad ora.
Sicuramente non è una lettura consigliata a tutti, perché è un romanzo molto
particolare sia nel linguaggio, che potrebbe far storcere il naso per la sua
schiettezza e per il suo essere un tantino colorito, sia nella trama davvero
complessa e particolare. Una storia ben scritta, ben ideata e soprattutto ben
narrata e originale e personalmente lo consiglio a chi non si fa problemi a
leggere di certi linguaggi coloriti e particolari.
Due per la disciplina, del giudizio
incurante;
Tre per una gemma o un sorriso
smagliante;
Quattro per la lealtà, che guarda
avanti;
Cinque per la tradizione e il dovuto ai
defunti;
Sei per il vero, che la menzogna
scalfisce;
Sette per la bellezza che sboccia e
perisce;
Otto per la salvezza, che nessun prezzo
rifiuta;
Nove per il Sepolcro e per ogni cosa
perduta.
Bene Stelline, anche questa
recensione sulla mia ultima lettura GIDEON LA NONA di Tamsyn Muir finisce qui.
Cosa ne pensate di questo libro? Lo avete letto? V’incuriosisce? Se l’avete
letto, siete d’accordo con me oppure no? Fatemi sapere con un commento qui
sotto!
Vi mando un bacione e alla
prossima!
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