lunedì 22 giugno 2020

FIORI SOPRA L’INFERNO DI ILARIA TUTI RECENSIONE


Fiori Sopra l’Inferno – Ilaria Tuti: Vedere oltre i fiori, vedere l’inferno. Un thriller mozzafiato che tiene incollati alle pagine, trasmettendo ansia, paura e una fortissima empatia con la protagonista della storia, Teresa Battaglia.




Buongiorno Stelline ^_^
Oggi vi parlo di un libro che ho letto nel mese di Maggio e se amate i thriller psicologici che mettono ansia, paura e tensione qui ho il libro che fa per voi. Si tratta del primo libro di un’autrice che ho scoperto per caso, leggendo trame sulla mia rivista di libri preferita e imbattendomi nel secondo libro uscito di Ilaria Tuti dove protagonista è un commissario donna davvero interessante presente in tutti i libri dell’autrice, ho deciso di acquistare il primo romanzo dove fa la sua entrata Teresa Battaglia e scoprire il personaggio e la prima storia che la vede protagonista.




TITOLO: Fiori Sopra L’Inferno

AUTORE: Ilaria Tuti

GENERE: Thriller

PAGINE: 366

EDITORE: Longanesi & C.

EDIZIONE: La Gaja Scienza

ANNO COPYRIGHT: 2018

PREZZO DI COPERTINA: € 16,90






Nel 1978 vi è un luogo in un paesino dell’Austria, chiamato “La Scuola”, un luogo che per anni aveva mutato destino e nomi.
“La nebbia si stava sollevando per assorbire ogni cosa: la luce, i suoni, persino gli odori s’impregnano nel suo umore stagnante che sapeva di ossa”
All’interno di questa Scuola vi è una stanza, detta “Il Nido” un luogo strano che sembrava realmente un nido “lo era diventato nelle ultime settimane. Brulicava di un lavoro sommesso e misterioso” dove il soggetto nr. 39 era cosciente della presenza dell’infermiera, anche se non avrebbe dovuto…
Sono passati anni e oggi ci troviamo in un piccolo paesino del Friuli, chiamato Travenì, un villaggio raccolto nella conca formata da una corona di montagne, sembrava quasi uno scorcio di una cartolina. Una mattina gli abitanti del villaggio si risvegliano sotto una coltre di neve e nel bosco è ritrovato il cadavere di un uomo ricoperto dalla brina e senza gli occhi… Ma di chi è il corpo? C’è in giro un serial killer in quel tranquillo paesino di montagna? Un serial killer che si nasconde e osserva dai boschi?
Sulla scena del crimine arriva il commissario Teresa Battaglia, con il nuovo ispettore della squadra, Massimo Marini. L’indagine è fin da subito complessa, dove nel corso della stessa, altre sparizioni e altre morti si aggiungeranno a quella dell’uomo “senza occhi” e sempre più elementi porteranno ad analizzare e ad approfondire il modo di operare dell’assassino e a conoscerlo sempre di più sia a livello psicologico sia a livello comportamentale.
“Il fatto che osservasse, anzi spiasse, le possibili prede non significava che ci fosse una componente sessuale nel suo comportamento. Molto più semplicemente, voleva dire che il suo istinto omicida si era risvegliato.




“Mi chiamo Teresa Battaglia e vedo oltre i fiori che crescono sul terreno. Vedo l’inferno, che si spalanca sotto i nostri piedi.”

Ecco a voi Teresa Battaglia, sessant’anni, un caschetto rosso, Commissario specializzata in profiling di un paesino del Friuli chiamato Travernì.  Una donna con un carattere tra il burbero e l’emotivo, la battuta sempre pronta a freddare chi le sta intorno e in particolar modo un nuovo ispettore, Massimo Marini.

La storia si snoda in due filoni storici: il passato che va dal 1976 al 1993 e il presente, dove ci troviamo catapultati nel caso protagonista del romanzo. Una narrazione che procede in ordine cronologico con un narratore esterno, onnisciente che ci racconta i fatti facendo scoprire man mano i personaggi principali e la storia in se, dove si analizza il carattere, gli stati d’animo e anche la psicologia della protagonista, dell’ispettore Marini ma anche del serial Killer.

Il linguaggio è ricco, di registro quotidiano, colloquiale, dove sia le sequenze narrative e descrittive, sia quelle dialogiche si alternano in modo perfetto rendendo il ritmo rapido, scorrevole che tiene incollato alle pagine suscitando nel lettore ansia, paura ed eccitazione.

I personaggi della storia sono ben caratterizzati, coinvolgono e in assoluto è Teresa il mio personaggio preferito e attraverso lei ho “visto” e vissuta la storia, l’indagine ed ero completamente catturata dalla narrazione. Il mio affetto per lei è cresciuto con lo scorrere delle pagine fino a diventare un tutt’uno con lei e sentirne le emozioni, indagando con lei e arrivando alla risoluzione del caso, assolutamente complicato e difficile a livello emotivo.

Ma non solo Teresa ti entra nel cuore e con mia grande sorpresa, anche il Killer a un certo punto della storia, ti fa provare tristezza e pena per lui, non lo giustifichi assolutamente ma capisci lo stato mentale dello stesso, tutto dovuto a un terzo personaggio che ha influito psicologicamente e moralmente a distruggerlo fin da quando era solo un bambino. Provi quasi tenerezza per lui e ti dispiace per il suo passato e quello che è stato costretto a “subire” in tutta la sua esistenza.

“Nessuno sbaglio che facciamo giustifica chi ci fa del male, ma ci ho messo un po’ a capirlo”

L’ambientazione è davvero suggestiva, Travenì, un paesino di montagna, dove boschi, neve e freddo, con pomeriggio in cui il buio la fa da padrona molto presto sono lo scenario di una storia altamente coinvolgente. Un world building estremamente suggestivo e importante per la storia creata magistralmente dalla Tuti.

Fiori Sopra L’Inferno è un romanzo dal contenuto davvero bello e uno stile curato, infatti, la storia è oggettivamente interessante e lo stile ottimo che non lascia spazio ad alcuna interpretazione. Ottima anche la stampa del romanzo, senza errori o refusi e le norme della grammatica assolutamente rispettate.

Logicità nella conduzione della storia, coerenti i piani narrativi, senza stravaganze senza senso e tutto discende benissimo dall’Incipit, la storia si snoda secondo una conseguenza di azioni e reazioni che non fuoriesce dal binario della narrazione.

In Fiori sopra L’Inferno vi è la giusta caratterizzazione dei personaggi, sia quelli principali sia quelli secondari, non creano quindi confusione ma li rende tutti ben distinti, con un loro quadro psicologico chiaro, preciso e concordante con tutta la narrazione.

I dialoghi non sono banali, superficiali ma si accordano sempre con il contesto. Sono assolutamente convincenti e ben strutturati, incidendo sulle emozioni che ogni pagina suscita rendendo la storia per nulla scontata o banale, ma assolutamente originale, coinvolgente e appassionante. Non ci sono i classici stereotipi ma la Tuti mi ha condotto con maestria all’interno della protagonista, portandomi a empatizzare completamente con lei e vivere la storia attraverso lei stessa.

“Altro non sono se non i miei pensieri, i ricordi, le speranze legate ai sogni. Altro non sono se non queste emozioni e la mia dignità.”

Fiori sopra L’Inferno è una storia che mi ha incuriosito, interessato e appassionato pagina dopo pagina, non trovando difficoltà nella lettura, trovando immedesimazione, empatizzando con i personaggi, amandoli quasi tutti ma Teresa mi è entrata nel cuore, l’ho trovata simile a me sotto certi aspetti, nei pensieri, nei ragionamenti e grazie a lei ho migliorato la mia autoironia, il mio modo di pormi nei confronti degli altri, il mio schermarmi ormai con gli altri per proteggere il mio cuore, la mia sensibilità e fragilità mostrando un lato sicuro, ironico, quasi arrogante a volte, consapevole che le persone che mi amano davvero ci sono e  capiscono in realtà come sono, cosa provo e come sto, anche semplicemente guardandomi negli occhi.

Un romanzo davvero bello, coinvolgente, scorrevole e che suscita tantissime emozioni, dove sono racchiusi i contenuti, le indagini, e uno stile narrativo assolutamente perfetto.



Ilaria Tuti mi piace davvero molto come scrittrice, mi ha catturato con il suo stile semplice, curato in ogni aspetto e soprattutto il suo modo di descrivere i personaggi, sia a livello fisico sia caratteriale, sia il luogo in cui si svolge la vicenda, portandoti quasi all’interno di quel bosco alla ricerca dell’assassino, dentro una caverna per cercare di portare alla luce un aspetto davvero terribile della personalità del killer stesso e ho amato tantissimo come Ilaria Tuti ha creato un personaggio così intenso e oserei dire, perfetto, come Teresa Battaglia. Una protagonista che all’inizio detesti per il suo atteggiamento ma, che impari a conoscere nel corso delle pagine e alla fine ti affezioni, le vuoi bene e ti lascia un segno a lettura conclusa, tanto da voler aspettare a immergerti in un'altra storia e leggere un altro libro. 






Personalmente dopo tre giorni ho iniziato un’altra storia perché ero ancora troppo dentro a Fiori dell’Inferno e ancora troppo legata a Teresa per affezionarmi a un altro personaggio.
Sicuramente leggerò altri romanzi di Ilaria Tuti e con questo libro si è classificata nella mia lista di autrici e autori preferiti, che con i loro romanzi, sanno appassionarmi e far vivere una storia e Fiori sopra l’inferno, mi ha fatto vivere una grande storia!




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La recensione del libro Fiori Sopra L’Inferno finisce qui. Voi lo avete letto? Vi ho incuriosito oppure no? Cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti!

Vi mando un bacione e alla prossima!



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